IL PROGRAMMA

I NOSTRI VALORI, I VALORI PER IL PIEMONTE

La coalizione guidata dal presidente Alberto Cirio si presenta alle prossime elezioni regionali per proseguire il lavoro iniziato cinque anni fa. È composta da forze politiche e liste con candidati motivati e competenti, che si riconoscono in una tavola di valori condivisa.

Noi siamo per la crescita, riconoscendo in questa parola il valore chiave attorno al quale è chiamata ad impegnarsi un’intera comunità, a cominciare dalle istituzioni che la guidano. Crescita per il nostro tessuto imprenditoriale e professionale, crescita per i nostri piccoli e grandi comuni, crescita per le nostre comunità, chi le abita e le anima ogni giorno, crescita per le idee e per tutto ciò che nutre le menti e la passione.

Il nostro è un Piemonte aperto, inclusivo, che guarda al suo passato, ma ha gli occhi ben puntati sul futuro, che difende con orgoglio la sua tradizione e la sua storia, la grande manifattura e l’impresa sociale, la cultura e il dinamismo dei suoi pensatori, la sua centralità e quella capacità che, dall’Unità d’Italia in poi, ha reso il Piemonte laboratorio di innovazione e promozione di valori.

Noi siamo per la libertà, sia a livello individuale sia a livello sociale. Una libertà di esprimersi, di lavorare e di decidere come sviluppare la propria vita; una libertà di scegliere i servizi migliori per noi e per i nostri figli; una libertà di intraprendere e di costruire iniziative rivolte al bene comune.

Noi siamo per la solidarietà e la sussidiarietà, quali principi guida dell’azione di governo, secondo cui il cittadino viene prima dello Stato e delle Amministrazioni e queste devono essere al suo servizio, garantendo condizioni uguali per tutti e sostenendo chi è in difficoltà. Per noi la Regione è una “istituzione di partecipazione” a beneficio dei cittadini, degli enti locali e di tutti gli attori sociali.

Noi siamo per i diritti, senza dimenticare che la loro effettiva realizzazione è affidata ai doveri e alla responsabilità di tutti.

Per noi il supporto e valorizzazione della famiglia sono elementi imprescindibili. La famiglia è il cardine della nostra società, ne è cuore e motore, e va sostenuta con misure dedicate. Lavoriamo quindi per difendere e tutelare la famiglia, le giovani coppie che intendono comprare casa e mettere al mondo dei figli; operiamo nell’ottica delle pari opportunità per le donne, e il loro diritto alla piena conciliazione tra lavoro e famiglia, e delle pari opportunità per tutti, perché ogni cittadino possa sviluppare a pieno il suo progetto di vita, di studio e di lavoro.

Il nostro Piemonte è ricco di storia, di potenzialità e di tradizioni che vogliamo continuare a valorizzare.

Qui è nata l’Italia unita e qui si sono sviluppate imprese e istituzioni, che sono un vanto per il nostro Paese.

Siamo una terra di statisti, di santi, di artisti e di imprenditori che hanno fatto del sociale e della restituzione la propria bussola e rappresentano ancora oggi un modello a cui guardare.

Il Piemonte è da sempre una regione europea, ma oggi ne è diventata il cuore, crocevia dei due principali corridoi Ue: la Tav e il Terzo Valico. In questi anni abbiamo saputo ottenere e valorizzare importanti risorse in arrivo da Bruxelles, dai fondi del FESR, FEASR ed FSE a quelli del PNRR, da collocare alla base di interventi mirati allo sviluppo dei prossimi anni. Abbiamo siglato con il governo Meloni un accordo per 865 milioni di Fondi FSC, destinati a investimenti in sanità e per lo sviluppo infrastrutturale, economico e sociale del territorio, oltre ai 400 milioni del Fondo complementare: in tutto oltre 1,2 miliardi, risorse vere per il nostro Piemonte.

Il Piemonte era ed è un territorio composito, fatto di realtà molto differenti da un punto di vista territoriale, culturale, economico e sociale. Le diversità esistenti tra città, aree collinari e montagna, ma anche tra le diverse province, costituiscono un fattore caratterizzante della nostra regione, che vede nello sviluppo policentrico una chiave di lettura, che va presa in considerazione per la programmazione e l’implementazione delle politiche.

Il senso delle istituzioni, la dimensione transnazionale e la pluralità di territori e di attori economico-sociali sono le caratteristiche intrinseche della Regione Piemonte, che potranno essere maggiormente valorizzate con l’autonomia differenziata e il perfezionamento del procedimento di attribuzione di maggiori competenze previsto dall’art. 116 e 117 della Costituzione.

Negli ultimi anni, affrontando con serietà e coesione la crisi pandemica e le conseguenze del mutato contesto internazionale, il Piemonte ha invertito la rotta: oggi la nostra Regione cresce, i tassi di disoccupazione sono in riduzione, il turismo è da record, le nostre Università sono attrattive e in crescita, così come le esportazioni, le nuove imprese e i distretti produttivi e industriali.

Il settore sanitario, che occupa gran parte del bilancio regionale, subisce carenze che vengono da lontano e che sono state acuite dalla pandemia; al contempo esso è una straordinaria risorsa di professionalità, dedizione, servizi e innovazione a beneficio di tutta la società. In questi anni non siamo stati fermi, ma abbiamo incominciato a cambiare rotta, abbiamo aumentato il personale e avviato nuovi investimenti edilizi. Ora occorre proseguire con determinazione sulla strada intrapresa.

Resta problematica, come in tutta Italia, la questione demografica: la diminuzione e l’invecchiamento della popolazione portano a un calo dei potenziali genitori e dei giovani in età lavorativa e basso livello di istruzione. Per questo si vuole mettere al centro del nostro programma la valorizzazione della persona e del capitale sociale, per far crescere la fiducia, frutto di reti e impegno civico.

Siamo ben consapevoli delle difficoltà presenti sul territorio, dalle nuove povertà alla crisi di settori tradizionali quali l’automotive, ma siamo pronti a farcene carico in una logica di sistema e di sviluppo sostenibile.

Abbiamo affrontato con responsabilità anni difficili e siamo pronti ad affrontare le sfide di oggi e dei prossimi anni. Per il nostro Piemonte.

LE PAROLE GIUSTE PER QUESTI 5 ANNI: SBLOCCARE E RIPARTIRE

La nostra bellissima regione arrivava da anni di immobilismo, di opere ferme e progetti incagliati, con dati economici che facevano di Torino e del Piemonte il fanalino di coda del Nord d’Italia. Erano tante le cause che concorrevano a quella situazione: la crisi della manifattura che qui ha colpito più duramente che in altre zone d’Italia (anche se tuttora la manifattura in Piemonte paga un terzo degli stipendi); una filiera produttiva troppo a lungo legata a una mono-committenza e al settore dell’auto; uno storico ritardo infrastrutturale che stiamo recuperando in questi anni con il lavoro sulle direttrici strategiche Lisbona-Kiev e Genova-Rotterdam e che per anni ha determinato un isolamento geografico di questa regione e ha finito per generare anche un isolamento politico, con un Piemonte sempre più ai margini dell’Italia.

A questo si aggiunga il fatto che la nostra regione sconta una crisi demografica decennale che la rende una di quelle con la popolazione più anziana a livello nazionale e una gestione dell’assistenza e della sanità soggetta per anni a un piano di rientro che ha tagliato reparti, servizi e posti letto, stoppato gli investimenti in edilizia sanitaria e azzerato le nuove assunzioni.

Nei cinque anni della nostra amministrazione, come recitava lo slogan con cui siamo stati eletti alla guida del Piemonte, abbiamo lavorato per dare un’altra velocità al Piemonte, per farlo uscire dall’isolamento e farlo tornare a crescere.

Nonostante la pandemia abbia condizionato la metà del nostro mandato, monopolizzato le nostre energie per i tanti mesi dell’emergenza sanitaria, abbiamo accompagnato la transizione economica della manifattura, sostenendo l’automotive (abbiamo firmato un accordo con Stellantis che ha portato all’apertura a Mirafiori dell’Hub europeo del riciclo), consolidando il settore dell’aerospazio che è cresciuto a doppia cifra puntando su innovazione, ricerca e sostegno alle imprese.

Abbiamo guardato alla nostra regione interrompendo quella abitudine al Torino-centrismo che per anni ha considerato il resto del Piemonte come marginale rispetto al capoluogo. Noi abbiamo riportato i territori al centro, sostenuto e avviato progetti anche nelle zone che fino ad allora erano state trascurate. Pensiamo agli ospedali di montagna, come quello di Cuorgnè dove abbiamo riaperto il pronto soccorso h24, o alla provincia del Verbano Cusio Ossola dove, in accordo con i sindaci, abbiamo deciso di mantenere due ospedali, a Domodossola e a Verbania per garantire a tutti il diritto alle cure, senza dover fare chilometri.

È capitato tante volte in questi anni che, arrivando in qualche piccolo comune, i sindaci ci dicessero: nessuno della Regione era mai stato qui. È per noi un motivo di grande orgoglio essere stati i primi. Aver fatto sentire la Regione vicina e amica per i tanti sindaci che lavorano ogni giorno nei nostri Comuni e per le nostre comunità.

Abbiamo ridato slancio alle diverse anime produttive e industriali della nostra regione che caratterizzano le diverse province, vero patrimonio del nostro Piemonte. Negli ultimi anni è tornato a crescere il distretto del tessile a Biella e secondo l’ultimo “Rapporto annuale economia e finanza dei distretti industriali” di Intesa Sanpaolo il distretto dell’oro di Valenza è al primo posto tra i 25 migliori in Italia. Grazie anche a questo comparto, tra il 2008 e il 2023 l’Alessandrino ha aumentato le vendite all’estero di 3,6 miliardi di euro (da 3,8 a 7,4 miliardi; +95%). L’agroalimentare gode di ottima salute così come il turismo che macina record soprattutto per quanto riguarda la presenza degli stranieri.

Abbiamo lavorato per ridare al Piemonte la centralità che merita la regione in cui è nata l’Italia. Prima di noi qualcuno aveva detto no alle Olimpiadi e ai grandi eventi. Noi abbiamo invece cambiato rotta. Abbiamo voluto con forza e sostenuto le Nitto Atp Finals, e stiamo lavorando per una conferma anche oltre il 2025. Abbiamo ospitato Eurovision con migliaia di giovani in arrivo da tutta Europa e in questo 2024 sono previste la partenza del Giro d’Italia (4 maggio) e la Grand Départ del Tour de France che per la prima volta prende il via dall’Italia, attraversa il Piemonte con la tappa più lunga di tutta corsa – per toccare il maggior numero possibile di comuni – e arriva a Torino il 1° luglio per poi ripartire da Pinerolo il 2. Grandi eventi che hanno consolidato la nostra “patente internazionale e turistica” che troverà ulteriore conferma il prossimo anno con la Vuelta, il World’s 50 Best Restaurants, gli Special Olympics e le Universiadi invernali.

Ai grandi appuntamenti sportivi e internazionali abbiamo associato l’organizzazione di eventi istituzionali di altissimo livello come il Festival delle Regioni a ottobre 2023, quando abbiamo avuto l’onore di ospitare tutti i presidenti di Regione, i ministri, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che in questi anni ci ha onorato tante volte delle sue visite. Sempre lo scorso autunno abbiamo ospitato a Torino il bilaterale Italia-Francia e, ancora pochi giorni fa, nella splendida cornice di Venaria Reale, si sono svolti i lavori del G7 dedicato ad ambiente ed energia. A fine maggio a Stresa, si svolge quello dell’economia e delle finanze. Abbiamo insomma riportato il Piemonte al centro grazie ai rapporti con il governo e con Bruxelles, dove il presidente Alberto Cirio presiede la delegazione italiana del Comitato delle Regioni.

Proprio in questi giorni, Torino e il Piemonte ricevono un riconoscimento a livello nazionale con l’avvio della Fondazione per l’Intelligenza artificiale, che abbiamo sbloccato dopo anni, e che finalmente inizia il suo lavoro proprio in queste settimane, con particolare attenzione alle applicazioni dell’Ai sulla manifattura, l’automotive e l’aerospazio.

Ci piace ricordare poi due esempi significativi del nostro lavoro per la ripartenza del Piemonte: il completamento e l’apertura del Grattacielo della Regione Piemonte che abbiamo trovato fermo e incompiuto, oggetto di inchieste giudiziarie e simbolo di tutto ciò che non funziona nella pubblica amministrazione. Abbiamo sbloccato procedure e lavori e l’abbiamo completato nei tempi previsti. Da opera incompiuta, oggi il Grattacielo, ormai da più di un anno, è pienamente operativo, ospita tutti i 2 mila dipendenti dell’ente ed è a tutti gli effetti la Casa dei Piemontesi. Allo stesso modo abbiamo riaperto il Museo di Scienze naturali, chiuso per un’esplosione dal 2013. Una storia di cantieri infiniti e senza soldi, a cui noi abbiamo cambiato il copione, individuando le risorse e un percorso chiaro che ha portato alla riapertura del Museo a gennaio, con un grande successo di pubblico.

Anche sulla sanità abbiamo invertito la rotta e fatto girare verso l’alto un piano che fino ad allora era inclinato verso il basso. Superata l’emergenza Covid, nel 2023 abbiamo raggiunto l’equilibrio di bilancio, certificato nelle scorse settimane dal ministero della Sanità.

I problemi sono ancora tanti, lo sappiamo, e la sanità è la nostra priorità, ma dopo anni di tagli, abbiamo ricominciato ad assumere personale e costruire ospedali nella convinzione profonda che la sanità pubblica sia il nostro bene più prezioso ed è inaccettabile che possa curarsi solo chi può rivolgersi al privato.

In questi anni il Piemonte ha pagato oltre 2,3 miliardi di euro per ridurre il debito accumulato nei decenni passati senza aumentare le tasse e tenendo i conti in ordine (dato certificato anche dalla Corte dei Conti).

Anche l’agenzia di rating internazionale Moody’s ha riconosciuto il grande lavoro di questa amministrazione: il Piemonte è l’unica regione italiana che ha visto crescere il punteggio del proprio rating due volte negli ultimi sei mesi.

Lo scorso autunno Moody’s aveva promosso la Regione, unica in Italia, con il passaggio del rating da Ba2 a Ba1, valutandone in aumento l’affidabilità e l’efficienza. Ad aprile un nuovo aumento del rating della Regione Piemonte, che passa dal livello Ba1, area “Non-investiment Grade”, a quello Baa3, primo gradino dell’area Investiment Grade. Un giudizio estremamente positivo anche perché inserisce il Piemonte tra le zone in cui è vantaggioso programmare investimenti. Non accadeva dal 2015.

Fin dal nostro insediamento abbiamo lavorato al dossier, che era stato già avviato dall’amministrazione di centrosinistra, per l’autonomia differenziata sulle 23 materie previste dalla Costituzione. L’abbiamo fatto non per spaccare il Paese, come sostiene qualcuno, o per creare un’Italia di serie A e una di serie B, ma perché siamo convinti che l’autonomia favorisce la buona amministrazione, assegna a chi governa strumenti adeguati e rende chiare le responsabilità.

Osserviamo da anni che una gestione centralizzata del Paese ha creato le attuali fratture, con pezzi di Italia che viaggiano a velocità diverse. Per dare un numero, il Piemonte versa ogni anno allo Stato 11 miliardi in più rispetto a quanto riceve in termini di servizi per la popolazione: risorse che potremmo gestire qui, per il nostro territorio, senza in alcun modo rinunciare al principio di solidarietà e unità nazionale.

Con l’autonomia, e con i Lep che fissano le soglie minime di servizi che devono essere erogati, il Piemonte potrà ad esempio pagare di più un medico che si impegni a tenere aperto un ambulatorio in alta montagna, o un insegnante che faccia lo stesso con la scuola.

Il nostro Piemonte è stata una delle prime regioni a procedere con le gare per assegnare le concessioni idroelettriche, proprio nel solco dell’autonomia. Questo da un lato assegna importanti risorse che possiamo mantenere sul territorio, dall’altro mette a disposizione del Piemonte, oltre ad energia pulita attraverso un ammodernamento delle centrali, anche energia a costi calmierati per aziende e famiglie, con una significativa ricaduta, quindi, a livello sociale.

Tra i settori su cui i cinque anni alla guida del Piemonte hanno segnato un netto cambio di rotta c’è quello che riguarda il rapporto con l’Europa e l’uso dei fondi Ue.

Forte dell’esperienza e delle relazioni maturate negli anni trascorsi al Parlamento europeo, il presidente Cirio ha definito un nuovo rapporto di dialogo, interazione e confronto costante con le istituzioni europee che ha consentito di diventare una delle regioni più performanti nell’utilizzo delle risorse europee anche grazie alla rimodulazione dei fondi per un loro uso più efficace a supporto di progetti e azioni strategiche.

Basti pensare che nel maggio del 2018 a 5 anni dall’avvio della programmazione europea 2014-2020 su alcuni dei principali fondi gestiti dalla Regione il Piemonte era fortemente in ritardo con il rischio concreto di perdere una parte consistente dei circa 3 miliardi assegnati alla nostra regione dalla Commissione europea.

In particolare sul FESR, il Fondo europeo di sviluppo regionale destinato ai territori e alle imprese per interventi finalizzati a creare sviluppo sostenibile e ripresa dell’occupazione, le risorse allocate risultavano il 26,7% (quelle spese il 6,2%). Eravamo al 18° posto a livello nazionale, a differenza della Valle d’Aosta al 2° posto con l’83,4% delle risorse già decise, ma anche a differenza di regioni del sud come la Campania, che aveva già allocato più del 70%, posizionandosi al 4° posto in Italia.

Oggi, grazie all’impegno messo in campo, il Piemonte è stato in grado di garantire il 100% di uso delle risorse.

La nuova programmazione 2021-2027 rappresenta una opportunità fondamentale che abbiamo voluto immediatamente cogliere.

Siamo stati tra le prime Regioni italiane ad avere l’approvazione da parte della Commissione europea dei nuovi piani di attuazione del Fesr e questo ci ha consentito di avviare in tempi rapidi i bandi sulle principali misure, consapevoli della necessità, ancor più dopo gli anni della pandemia, di supportare il nostro tessuto produttivo e sociale.

Circa 3,8 miliardi di euro la dotazione complessiva sui tre fondi principali su cui potrà contare il

Piemonte da qui al 2027. In particolare, quasi 1 miliardo e 500 milioni di euro dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), 500 milioni in più rispetto alla passata programmazione.

Una cifra importante che si aggiunge agli altri due grandi fondi strutturali, il Piano di sviluppo rurale PSR che vale 750 milioni di euro, ma supera il miliardo se si considerano anche i due anni in cui, a causa della pandemia, si è andati in continuità con il passato, e il Fondo sociale FSE da oltre 1,3 miliardi di euro.

Risorse che insieme agli ingenti fondi del Piano nazionale ripresa e resilienza PNRR, di cui la Regione gestisce in modo diretto 1,6 miliardi di euro, e le risorse del Fondo di sviluppo e coesione (FSC) che vale per il Piemonte oltre 800 milioni, rappresentano un’opportunità senza precedenti per lo sviluppo del nostro territorio.

Il PNRR assegna al Piemonte 1,6 miliardi di euro per l’attuazione di 976 interventi su cui la Regione esercita una competenza diretta, è soggetto attuatore o risulta essere l’ente coordinatore e supervisore rispetto all’attuazione e alla rendicontazione. La Regione Piemonte ha avviato un monitoraggio costante e trasparente attraverso la piattaforma https://pnrr.regione.piemonte.it/ che consente attraverso un motore di ricerca per temi, tipologia, comuni e enti di verificare l’andamento dei progetti e delle opere.

Il monitoraggio realizzato dalla Regione evidenzia che è stata avviata la quasi totalità dei progetti, il 99,93%, corrispondente al 99,98% delle risorse assegnate, è già completato il 13 per cento degli interventi e il 55% è in corso di realizzazione. La Regione ha peraltro stabilito di separare la fase di avviamento, che riguarda la progettazione e le procedure, da quella dei cantieri in corso, in modo da avere una fotografia ancora più puntuale dello stato di attuazione.

Missione 1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo

Risultano avviati il 99,73% dei 367 progetti, corrispondente al 99,53% degli 80 milioni di euro assegnati. Sono in corso interventi per la metà delle risorse assegnate, gli altri sono in avvio nei prossimi mesi.

Missione 2 – Rivoluzione verde e transizione ecologica

È stata avviata la totalità dei 199 progetti, finanziati con 340 milioni di euro. Di questi il 45 per cento è concluso o in corso.

Missione 3 – Infrastrutture per una mobilità sostenibile

Sono in corso tutti gli interventi per un valore di oltre 140 milioni di euro, in particolare quelli sulla Torino-Ceres appena aperta al traffico fino a Germagnano, e sulla linea Canavesana per opere di sicurezza e adeguamento, tra cui l’abbattimento dei passaggi a livello.

Missione 4 – Istruzione e ricerca

Già concluso il 50 per centro dei progetti, l’altra metà è avviato per un totale di oltre 30 milioni di euro.

Missione 5 – Inclusione e coesione

È già concluso il 20 per cento degli interventi ed è in corso il restante 80 per cento per un totale di 363 progetti, finanziati con oltre 204 milioni di euro.

Missione 6 – Salute

Sono stati avviati tutti i 430 progetti di questa misura, finanziati con circa 800 milioni di euro. È già in corso il 70 per cento degli interventi, pari a oltre l’80 per cento delle risorse ed è concluso il 20 per cento. In particolare, per quanto riguarda le Case di Comunità, sono già stati firmati i contratti di appalti per 71 delle 82 strutture previste dal PNRR, e in 22 sono già in corso i lavori. Lavori partiti anche in 9 ospedali di comunità, mentre per quanto riguarda le Cot, le centrali operative territoriali, 26 sono state completate e in funzione, 7 con lavori oltre il 90 per cento.

E’ necessario immaginare un piano per il post-PNRR, in cui la Regione dovrà, insieme allo Stato, affiancare i Comuni che hanno realizzato le opere, nei programmi di gestione e manutenzione. In questo quadro la Regione dovrà:

-rafforzare il sistema di monitoraggio e rendicontazione avviata con il portale https://pnrr.regione.piemonte.it/ per tenere traccia delle eventuali criticità di spesa e gestione

-attivare un servizio di infodesk di ascolto e risposta sulle criticità

-predisporre e mettere a disposizione dei piccoli comuni un task force che possa sostenere amministratori e funzionari, soprattutto sul tema dei processi organizzativi e delle competenze di procurement, in coordinamento con gli altri Enti  che già operano su tali fronti – a livello nazionale e regionale

-potenziare il coinvolgimento dei “Responsabili della Transizione Digitale” .

Gli ultimi anni, segnati in modo determinante dalla pandemia e dai conflitti internazionali ci hanno consegnato uno scenario difficile nel quale sono prioritari l’attenzione e il sostegno alle persone più vulnerabili, e ai più giovani che hanno necessità di immaginare e vivere in una società che investe sull’oggi e preserva il futuro.

Contestualmente, ormai tutte le imprese e i professionisti sono chiamati ad affrontare la sfida della doppia transizione digitale e sostenibile. E i tempi immediati dell’adattamento ai nuovi paradigmi dell’industria 5.0 e ai modelli di acquisto ibrido sono sotto gli occhi di ognuno di noi e ci obbligano a investire sulle filiere e sulle tecnologie che intercettano le opportunità di crescita e occupazione che consegnano un futuro migliore al nostro territorio.

Come Regione non possiamo fare tutto – molte politiche sono di livello nazionale ed europeo – ma possiamo fare molto per accompagnare e sostenere imprese, persone e altre istituzioni, a partire dai piccoli comuni che compongono il tessuto connettivo e la forza del nostro Piemonte.

In questo programma di coalizione che raccoglie i macro-obiettivi, condividiamo con voi le direttrici del nostro impegno per rafforzare e posizionare il Piemonte come la Regione

delle persone e della loro cura

dell’inclusione e del sostegno per tutti

dell’innovazione concreta

dell’attrazione di investimenti e competenze

della transizione sostenibile e digitale

della bellezza e della conoscenza.

IL PIEMONTE PER UNA SANITÀ CHE HA A CUORE LE PERSONE

Questo programma nasce da cinque anni di confronto costante con il mondo sanitario e i suoi professionisti. La pandemia e la campagna vaccinale prima, l’esigenza di rimettere in piedi un sistema su cui per decenni si sono abbattuti tagli e ridimensionamenti poi, hanno riportato alla giusta attenzione del dibattito politico la sanità che è il primo tema del nostro programma elettorale.

I dati citati nel presente programma sono dati ufficiali e riscontrabili sulle varie fonti di riferimento, in primis ministeriali, e che rilevano e certificano andamenti e metriche relative alle materie sanitarie qui presentate.

Quest’ultime sono le più rappresentative del nostro programma e non esauriscono tutte le azioni e i temi sanitari che saranno da affrontare nella prossima legislatura regionale. All’elaborazione del documento che segue che è a tutti gli effetti il programma del centrodestra per la sanità per i prossimi cinque anni ha lavorato per settimane un gruppo di lavoro composto da esperti e rappresentanti delle diverse anime del mondo sanitario in un confronto costante con i partiti che compongono la nostra coalizione.

Ringraziamo quindi per il loro prezioso contributo

Dott. Pietro Presti  Consulente strategico sanità del Presidente Regione Piemonte

Dott. Valter Galante  Già Dirigente regionale e di ASL

Prof. Alessandro Stecco  Già Presidente della Commissione Sanità del Consiglio Regionale

Prof.ssa Franca Fagioli   Direttore Oncologia pediatrica e Direttore Rete Oncologia

ed Ematologia pediatrica

Dott. Giuseppe Palena  Pediatra di famiglia e Segretario regionale FIMP Piemonte

Dott. Roberto Venesia  MMG e Segretario generale FIMMG Piemonte

Dott.ssa Paola Varese  Oncologa e Direttore S.C. Medicina a indirizzo oncologico di Ovada

Negli ultimi 20 anni la sanità piemontese ha subito tagli di risorse, personale e posti letto che hanno portato a un indebolimento strutturale dell’intero sistema sanitario, aggravato dalla pandemia con pesanti ripercussioni che abbiamo potuto affrontare solo nel post-emergenza.

Una delle principali conseguenze di questo indebolimento è stata quella sulle liste d’attesa, una criticità più che decennale in Piemonte e in tutto il nostro Paese, che la pandemia ha ulteriormente acutizzato. Parallelamente la carenza di posti letto, di ospedali moderni – ma spesso unico punto di riferimento, insieme ai medici di famiglia, di chi cerca risposte alle proprie necessità di cura – ha creato e crea quell’intasamento dei pronto soccorso che non è più un’emergenza, ma una patologia cronica del nostro sistema sanitario. A questo aggiungiamo che per decenni non solo non si sono fatte assunzioni, complice anche un piano di rientro economico che il Piemonte ha dovuto superare, ma nemmeno si è garantito il turnover, ovvero il ricambio del personale sanitario e dei medici che sono andati in pensione. Tutte cause che hanno contribuito anche ad un peggioramento della mobilità passiva verso le altre regioni con un saldo negativo a carico della nostra.

I 5 anni alla guida del Piemonte sono stati fortemente condizionati dalla pandemia e dalla sua gestione sul fronte sanitario. Uno sforzo senza precedenti che ha visto in prima linea le donne e gli uomini di una sanità che ha sempre rappresentato un’eccellenza nel mondo. La pandemia ci ha costretto a ricordare l’importanza di investire e proteggere la nostra sanità, uno dei cardini del sistema democratico, che abbiamo il dovere di garantire in modo equo a tutti. In questi anni, seppur difficili, abbiamo lavorato per invertire una tendenza. Il piano che era inclinato verso il basso da decenni ora guarda verso l’alto.

In una sola parola più attenzione alle persone

 

PERSONALE SANITARIO

DA DOVE SIAMO PARTITI

Nel 2019, nella sanità del Piemonte lavoravano, secondo i dati certificati dal ministero della Sanità, 54543 persone.

COSA ABBIAMO FATTO

Oggi questo numero è salito a 56841 di cui 55592 con contratti a tempo indeterminato e 1249 a tempo determinato. Rispetto al 2019 quindi i tempi indeterminati sono 1475 in più e quelli determinati 823 in più. Complessivamente, nella sanità piemontese rispetto al 2019 lavorano 2298 persone in più e i numeri dimostrano che a crescere sono stati proprio i contratti a tempo indeterminato.

PIANO STRAORDINARIO PER LE ASSUNZIONI

Il Piemonte è stata la prima regione ad avviare la stabilizzazione del personale che ha lavorato durante l’emergenza Covid e a siglare un patto con le rappresentanze sindacali per un piano straordinario per 2000 assunzioni entro dicembre 2024 (1500 Comparto sanitario + 500 Dirigenza medica) creando al contempo un Osservatorio che ha il compito di monitorare in modo puntuale e costante l’avanzamento di questo ambizioso piano che vede lo stanziamento di risorse aggiuntive e di progetti di reinternalizzazione di alcuni servizi volti ad assumere personale pubblico e produrre maggiore efficienza e risparmio.

Qui di seguito, sono rappresentati i dati aggiornati a fine febbraio 2024 relativi al solo Comparto sanitario   presentati durante la riunione dell’Osservatorio di fine marzo svolta insieme ai sindacati dello stesso comparto.

Il Piemonte è anche una delle pochissime regioni che si è data delle regole per ridurre progressivamente l’impiego dei cosiddetti gettonisti con un percorso per riportare all’interno della sanità pubblica i servizi e gli operatori che in questi anni sono stati esternalizzati.

 

GLI SPECIALIZZANDI, UNA RISORSA DA VALORIZZARE E FAR CRESCERE

Anche a questo scopo, e per affrontare la carenza strutturale di medici che riguarda tutto il nostro Paese, abbiamo siglato un innovativo accordo con le Università per l’assunzione dei medici in formazione specialistica, riconoscendo loro degli incentivi soprattutto se scelgono di prestare servizio nelle zone montane o disagiate. è un accordo unico e straordinario a livello nazionale sia per il suo carattere innovativo, sia per le istituzioni coinvolte, sia perché introduce dei meccanismi semplici e rapidi per rispondere alla disponibilità degli specializzandi e, quindi, dare una risposta più tempestiva anche agli ospedali che ne possono avere necessità, valorizzando quelle specialità di cui c’è più bisogno.

È sufficiente? Non ancora.

COSA FAREMO

+ assunzioni

+ benessere professionale

+ motivazioni per scegliere una delle professioni più preziose del mondo

Per quanto riguarda il reclutamento del personale, continueremo il percorso delle assunzioni già avviato. Sarà poi fondamentale rendere più efficienti ed efficaci le procedure concorsuali per medici e infermieri, ad esempio attraverso la loro centralizzazione, per avere tempi rapidi e certi, anche con forme di accompagnamento alla mobilità e specifici incentivi per rafforzare il territorio e le aree più disagiate o periferiche.

È fondamentale che più giovani scelgano di far parte della squadra della sanità pubblica: una sanità che venga valorizzata e raccontata, anche nelle scuole, promuovendone l’immagine e i suoi valori. Sappiamo bene che il dovere che abbiamo nei confronti di chi sceglie questa professione è garantire più sicurezza, migliori condizioni di lavoro anche con premialità e incentivi, prevedendo un livello retributivo adeguato alle responsabilità e al livello professionale raggiunto (merito). Più offerta formativa, con l’obiettivo di rafforzare il senso di appartenenza alla sanità pubblica, anche attraverso programmi di welfare aziendale strutturato su linee guida condivise tra le aziende sanitarie e Azienda Zero per contrastare il fenomeno emergente di uscita dal pubblico in favore del privato o, spesso, per una fuga verso l’estero.

Si rende sempre più necessario potenziare e valorizzare il capitale umano del servizio sanitario regionale a livello ospedaliero e territoriale per rispondere ai crescenti bisogni di salute, favorendo la formazione di un adeguato numero di medici e altro personale sanitario attraverso una specifica programmazione quinquennale di bisogni ospedalieri e territoriali. Una formazione continua nel corso della carriera.

Riteniamo importante alleggerire e semplificare le procedure burocratiche a carico del personale medico e sanitario al fine di liberarlo da incombenze amministrative non strettamente inerenti alle attività mediche prevedendo anche l’introduzione di figure intermedie a supporto.

 

LISTE D’ATTESA: LA NOSTRA “VETTA” DA SCALARE

DA DOVE SIAMO PARTITI

Nel 2019 le liste d’attesa erano la priorità del nostro programma elettorale perché, da molti anni, i tempi di attesa per prestazioni ed esami risultavano troppo lunghi anche a causa di un sistema di prenotazione centralizzato, il cosiddetto CUP, centro unico di prenotazioni, avviato dal centrosinistra nel 2018, che si è dimostrato del tutto inadeguato nell’affrontare e gestire le richieste di prestazioni e esami.

COSA ABBIAMO FATTO

I due anni della pandemia hanno di fatto interrotto l’attività ordinaria degli ospedali e reso impossibile per lungo tempo avviare quel percorso di recupero dei tempi di attesa che avevamo programmato. Abbiamo sempre garantito le prestazioni tempo dipendenti e “salva vita”. Per le altre, appena rialzata la testa dalla pandemia e da una campagna vaccinale che ci è stata riconosciuta come la migliore d’Italia, abbiamo lanciato un piano straordinario di recupero delle liste d’attesa finanziato con 50 milioni ogni anno.

Risorse che sono servite per potenziare il Cup, recuperare prima esami e prestazioni più urgenti – anche attraverso il ricorso alle prestazioni aggiuntive, per le quali abbiamo siglato accordi con i sindacati dei medici e del comparto –  e che ora utilizziamo per ridurre i tempi di attesa delle prestazioni programmabili e meno urgenti, per evitare che lo diventino. Abbiamo avviato una sperimentazione per la presa in carico attiva dei pazienti che non trovano posto e che vengono richiamati non appena l’appuntamento è disponibile. In particolare, abbiamo siglato un accordo con le organizzazioni sindacali per un piano straordinario di riduzione dei tempi di attesa delle prestazioni programmabili.

Nel 2022, la Corte dei Conti ha certificato che il recupero delle liste d’attesa da parte della Regione Piemonte è stato il migliore d’Italia.

Nel 2023, il Piano Straordinario ha prodotto il 36% di prestazioni in più rispetto al 2019, anno pre-Covid.

Anche per quanto riguarda i Livelli Essenziali di Assistenza (i c.d. LEA), la nostra Regione ha raggiunto risultati molto positivi così come certificato dal Ministero della Salute nel suo ultimo report.

Per quanto riguarda l’area ospedaliera, il punteggio del Piemonte è attualmente 87, il dato più alto degli ultimi sei anni, ovvero il periodo preso in esame dal Ministero nella sua ultima valutazione (2017-2022). è infatti in crescita rispetto al 77,9 del 2021 e al 74,92 del 2020, e anche rispetto al 85,78 del 2019, al 85,59 del 2018 e al 84,14 del 2017. Sull’area distrettuale il Piemonte raggiunge 86 punti, rispetto all’84,47 del 2021.

COSA FAREMO

+ operatori e nuovo contratto per il Cup

+ offerta oraria

+ visite e prestazioni

+ presa in carico attiva

Oggi, dopo 5 anni, le liste d’attesa continuano ad essere la nostra priorità perché se un cittadino non riesce a prenotare una visita ha due strade: ricorrere al privato o rinunciare a curarsi. Non possiamo accettarlo, perché la sanità deve essere per tutti e non solo per chi può pagare.

 

IL PRIMO PUNTO È LA RIVOLUZIONE DEL CUP

Grazie a un nuovo appalto si raddoppierà la capacità del sistema di rispondere alla richiesta di esami e prestazioni. Ci sarà anche una revisione organizzativa e operativa dei percorsi di prenotazione e di presa in carico affinché il cittadino non si possa sentire più disorientato di fronte al CUP ma possa invece essere assistito al meglio secondo i suoi bisogni e tempi di salute. Non più prenotazioni su tutto il Piemonte, ma un’organizzazione per quadranti, per esami più rapidi e più vicino a casa.

Per garantire risposte tempestive a esami e visite di primo accesso continueremo nell’azione già intrapresa di presa in carico dei pazienti cronici, fragili e complessi, come quelli oncologici –  anche attraverso la promozione di modelli di gestione integrata, multidisciplinare e multi-setting –  tramite la creazione di percorsi di salute e di prenotazione dedicati, personalizzati e prioritari basati sulle reali necessità dei pazienti e dei loro famigliari/caregiver comprese le visite di controllo, ad esempio senza passare più dal CUP.

Continueremo a integrare le agende delle aziende sanitarie, degli ospedali e del privato accreditato per far sì che tutta l’offerta del sistema pubblico regionale sia messa in chiaro al 100% e messa così a disposizione del sistema stesso, in particolare per le prestazioni di primo accesso. Rafforzeremo la collaborazione tra pubblico e privato, affinché il valore aggiunto di quest’ultimo possa essere davvero una risorsa messa a disposizione del pubblico che dovrà governarla per potenziare e garantire un’offerta coerente ai bisogni di salute dei cittadini nell’ambito di percorsi appropriati e idonei. In quest’ottica sarà sempre più necessario un coordinamento e un monitoraggio regionale centralizzato del rapporto tra domanda e offerta sanitaria, quest’ultima potenziata anche attraverso le prestazioni aggiuntive di medici e sanitari del servizio pubblico. Altro importante obiettivo sarà, grazie al supporto dei medici di famiglia e dei pediatri, continuare nel percorso di miglioramento dell’appropriatezza delle prescrizioni già avviato dalla Regione.

Infine, per aumentare il migliore accesso possibile ai percorsi di diagnosi e cura prevediamo di attivare visite e ambulatori non solo dal lunedì al venerdì, ma 7 giorni su 7, anche in orario pomeridiano con eventuali percorsi serali.

In altre parole:

100% agende di prenotazione disponibili per il primo accesso (agende in chiaro)

Visite e prestazioni 7 giorni su 7

Percorsi di prenotazione dedicati a categorie di pazienti

Un CUP più “capace” e “intelligente”

Migliore appropriatezza prescrittiva

 

MOBILITÀ SANITARIA

DA DOVE SIAMO PARTITI

Come dichiarato dalla stessa Corte dei Conti, la mobilità passiva dipende principalmente dalla qualità e quantità dei servizi sanitari erogati. Ma un’alta mobilità passiva porta a saldi negativi tra entrate e uscite regionali con la conseguenza di non avere ulteriori risorse economiche da reinvestire, ad esempio per il personale sanitario, per nuovi servizi e nuove tecnologie e infrastrutture sanitarie. Questo circolo vizioso di causa e effetto ha portato ad un progressivo depauperamento del nostro sistema sanitario visto anche il trend negativo della nostra Regione in termini di mobilità passiva che si è registrato dal 2008 al 2018, partendo da un saldo negativo di – 3 milioni del 2008 a -31 milioni del 2018 (fonte Agenas).

COSA ABBIAMO FATTO

Tuttavia, dal 2019 c’è stata una chiara inversione di tendenza di questo trend: dai -16,5 milioni del 2019 agli – 8 milioni del 2022 di saldo negativo, dati che ci indicano che la strada intrapresa negli ultimi 5 anni è quella giusta. E sebbene la nostra regione patisca ancora la forte concorrenza della Lombardia e di altre realtà straniere importanti, abbiamo lavorato per ridurre la mobilità e abbiamo dimezzato il saldo negativo.

COSA FAREMO

Sappiamo che il percorso per scalare questa “nostra montagna” è ancora lungo e complesso, ma ci diamo un importante obiettivo: ridurre il più possibile il saldo tra l’attivo e il passivo della mobilità sanitaria, puntando ad azzerarlo.

 

PRONTO SOCCORSO

DA DOVE SIAMO PARTITI

Quando ci siamo insediati, abbiamo dovuto fare i conti con un taglio dei posti letto stabilito dalla precedente amministrazione. Nel 2014 in Piemonte c’erano 17992 posti letto. Nel 2019, dopo cinque anni di governo del centrosinistra, erano scesi a 16429. La carenza di posti letto è, insieme alla fragilità della rete territoriale, una delle principali ragioni alla base dell’affollamento dei pronto soccorso. Se il malato non trova risposte altrove, va in ospedale, trova assistenza al pronto soccorso, ma se nei reparti non ci sono sufficienti posti letto, resta per giorni in barella.

COSA ABBIAMO FATTO

Abbiamo lavorato per affrontare la carenza di posti letto. Oggi, dopo 5 anni della nostra amministrazione, i posti letto negli ospedali del Piemonte sono 17810: 1400 posti letto in più rispetto al 2019.

Abbiamo attivato un piano di monitoraggio del boarding (numero dei pazienti in pronto soccorso in attesa di ricovero), approvato una delibera che favorisce le dimissioni “protette” in strutture che possono occuparsi di pazienti che non hanno bisogno di cure ospedaliere, ma non sono ancora in condizioni di andare a casa. Grazie alla collaborazione con il privato sociale, nei periodi di maggior picco di accesso ai pronto soccorso (inverno, vacanze di fine anno) abbiamo attivato convenzioni per ulteriori posti letto al Cottolengo e all’IRCSS di Candiolo. Abbiamo previsto incentivi per medici e personale dei reparti di emergenza e urgenza e avviato in via sperimentale la possibilità di interscambio professionale tra personale del pronto soccorso e del 118. Quest’ultimo ha visto potenziato l’elisoccorso in particolare negli interventi notturni, sono stati inseriti nei turni medici qualificati degli ospedali, è stata implementata e resa omogenea grazie ad Azienda Zero la formazione del personale e sono stati strutturati in tavoli permanenti i rapporti con le organizzazioni di volontariato del soccorso. I prossimi anni saranno cruciali per completare la riforma del soccorso sanitario.

COSA FAREMO

+ posti letto

+ personale

+ pronto soccorso

Tra i medici, infermieri, OSS e amministrativi del nostro sistema sanitario regionale c’è grandissima professionalità, ma si rende sempre più necessario avere pronto soccorso più accoglienti con ambienti più confortevoli per i nostri cittadini e per i lavoratori. In questa prospettiva, è fondamentale prevedere un adeguamento della rete dell’emergenza-urgenza con specifiche misure per assicurare la disponibilità di posti di ricovero nelle situazioni ordinarie e in quelle in cui sono prevedibili picchi di accesso, anche attraverso un monitoraggio in tempo reale delle situazioni di affollamento dei pronto soccorso e la loro gestione con dei piani organizzativi e operativi, come quelli già avviati, per la prima volta, da questa Regione negli ultimi anni. Occorre valorizzare i medici della Medicina di Emergenza e Urgenza, attraverso incentivi economici e di carriera, nonché il ricorso a misure economiche regionali, anche straordinarie, al fine di avere una turnistica sostenibile, una riduzione del burnout e diminuire il ricorso alle esternalizzazioni con conseguente riduzione della qualità delle prestazioni. Fondamentale anche valorizzare la filiera dei servizi di supporto dei Pronto Soccorso, come radiologie e laboratori analisi. In questo contesto è importante potenziare la capacità di risposta della rete di emergenza urgenza con l’attivazione di un nuovo pronto soccorso convenzionato a Torino, per cui sarà predisposto un bando.

 

EDILIZIA SANITARIA

DA DOVE SIAMO PARTITI

Nel 2019 l’edilizia sanitaria era completamente ferma a fronte di strutture vetuste, antiquate, con necessità di interventi ordinari e straordinari di manutenzione. Da anni non si programmavano investimenti. La gara per il Parco della Salute di Torino, la più grande opera sanitaria da decenni, era bloccata e a rischio. Il taglio dei posti letto aveva avviato la chiusura degli ospedali Oftalmico, Valdese a Torino e di molte altre realtà nelle province, ad esempio l’ospedale di Lanzo e Amedeo di Savoia, declassati a presidi territoriali.

COSA ABBIAMO FATTO

Da subito si è provveduto a riattivare, potenziandoli l’ospedale Oftalmico e l’Amedeo di Savoia, mentre il Valdese è divenuto il centro di contrasto alla pandemia con un dipartimento Regionale Malattie Infettive.

Non appena la pandemia lo ha reso possibile abbiamo avviato un piano di edilizia sanitaria senza precedenti. In Piemonte è in corso di attuazione un piano di edilizia sanitaria di 4,3 miliardi di euro tra fondi Eu, statali, regionali, Pnrr, Asr, privati e Inail, per realizzare:

 

PARCO DELLA SALUTE, RICERCA E INNOVAZIONE DI TORINO    

La Regione ha chiesto e ottenuto dal governo la nomina di un commissario straordinario per salvare la gara impostata dall’amministrazione Chiamparino che era impantanata a fronte dell’aumento di costi di materie prime e energia. Il commissario Marco Corsini ha concordato con Anac la modalità di prosecuzione della gara. La Regione ha stanziato 72 milioni per coprire gli extra costi del progetto. Ad aprile è stata deposita un’offerta per la realizzazione del nuovo Parco della Salute ed è un risultato straordinario che la città attende da decenni.

CITTA’ DELLA SALUTE DI NOVARA

La Città della Salute di Novara rappresenta il progetto strategico della sanità per il nord del Piemonte, a forte valore formativo considerata la presenza dell’Università del Piemonte orientale, per la formazione clinica e la ricerca scientifica in campo medico, visto che il nuovo ospedale ospiterà molti laboratori di ricerca. Nel 2022 la Regione ha siglato un accordo di programma integrativo per stanziare ulteriori 100 milioni di euro, per far fronte agli extra-costi dell’opera. La gara per la ricerca del proponente è stata riaperta a marzo con un nuovo piano economico e finanziario aggiornato in base all’ulteriore incremento dei costi dei materiali e dell’energia.

Per quanto riguarda gli interventi del PNRR, la Corte dei Conti ha verificato che sono stati avviati tutti i 430 progetti della missione 6 “Salute”, finanziati con circa 800 milioni di euro. È già in corso il 70% degli interventi, pari a oltre l’80% delle risorse, ed è concluso il 20%. In particolare per quanto riguarda le Case di Comunità, sono già stati firmati i contratti di appalto per 71 strutture previste dal Pnrr, e in 22 sono già in corso i lavori. Lavori partiti anche in 9 ospedali di comunità, mentre per quanto riguarda le Cot, le centrali operative territoriali, 26 sono state completate e in funzione, 7 con lavori oltre il 90%.

COSA FAREMO

+ ospedali

+ telemedicina e sanità digitale

+ ricerca e innovazione

Nei prossimi anni proseguiremo nella realizzazione del piano di edilizia sanitaria per dare ai nostri cittadini ospedali più moderni, sicuri e adatti alle esigenze di cura della società che cambia.

 

TELEMEDICINA E SANITÀ DIGITALE

Lo sviluppo e l’implementazione della telemedicina e della sanità digitale rientrano nelle azioni di miglioramento della nostra sanità regionale. Vogliamo promuovere, implementare e integrare le nuove tecnologie a disposizione prevedendo nuovi modelli tecnologici-organizzativi e di sanità digitale sia negli ospedali sia nell’ambito della telemedicina territoriale per migliorare l’efficienza del sistema sanitario regionale e la sua efficacia verso i pazienti e gli operatori medico-sanitari, anche attraverso approcci multidisciplinari e multiprofessionali.  È fondamentale mettere a sistema le diverse applicazioni di telemedicina ad oggi disponibili (televisita, teleconsulenza, teleassistenza e telerefertazione) per abbattere le liste d’attesa e per rendere il sistema più sostenibile e rispondente alle esigenze dei pazienti e del personale medico-sanitario, formando e supportando anche i caregiver e gli stessi operatori sanitari all’uso della telemedicina. In particolare, nelle zone disagiate e interne del Piemonte, dovranno essere ulteriormente potenziate e sviluppate progettualità di telemedicina a favore di pazienti con elevato bisogno di cura e/o in situazioni di estrema fragilità al fine di avere un impatto significativo anche sulla loro qualità di vita, così come già avviato in questi ultimi anni durante e dopo la pandemia Covid-19 anche attraverso la collaborazione con la farmacia di servizi e attraverso una cabina di regia per promuovere e attivare soluzioni innovative ed emergenziali, specialmente per le aree interne e periferiche.  In questo contesto è importante potenziare l’applicazione del Fascicolo sanitario elettronico, FSE, con ulteriori dossier come quello farmaceutico e renderlo a misura degli utenti-pazienti.

 

INNOVAZIONE E RICERCA

È fondamentale inserire l’innovazione sostenibile come obiettivo delle aziende sanitarie e puntare su investimenti sulla ricerca sanitaria e biomedica anche con il sostegno al trasferimento tecnologico tra soggetti e pubblici e privati. A questo si accompagna l’innovazione tecnologica degli ospedali attraverso la dotazione di dispositivi di ultima generazione per affrontare le patologie più sfidanti al fine di assicurare diagnosi più accurate, trattamenti tempestivi, adeguati e personalizzati nell’ottica di una presa in carico globale del paziente e dei suoi caregiver. In questo contesto diventa sempre più strategico il dialogo trasparente e la collaborazione attiva con gli atenei, centri di ricerca pubblici e privati e l’industria per mettere a sistema e aggiungere competenze, risorse ed esperienze per il miglioramento e progresso delle diagnosi e delle cure nella ricerca clinica su tutto il territorio regionale.

 

MEDICINA E ASSISTENZA TERRITORIALE

Vogliamo potenziare la medicina e l’assistenza territoriale attraverso la collaborazione sistematica di tutti gli operatori e presidi territoriali: medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali, infermieri di famiglia, fisioterapisti di comunità, OSS, farmacie e strutture territoriali. Obiettivo: avere una sanità di prossimità di primo livello, sviluppando nuove sinergie tra ospedale e territorio. Una sanità territoriale organizzata e proattiva, che deve essere coerente con la capacità di iniziativa dei professionisti, non solamente per curare ma anche per prevenire, perseguendo gli obiettivi dell’appropriatezza, con la necessità di garantire percorsi formativi ad hoc e di rimodulare l’organizzazione in funzione del calo dei medici. Lavoreremo per potenziare la relazione ospedale-territorio per ottimizzare la presa in carico della cronicità, l’attuazione di percorsi riabilitativi a medio e lungo termine, il controllo sull’aderenza della terapia e la gestione multidisciplinare delle fasi acute fino alla fase palliativa.  è nostra volontà proseguire sull’implementazione della farmacia di servizi a sostegno dei pazienti cronici, per abbattere le liste d’attesa secondo percorsi di prestazioni appropriate di diagnosi (ad es. attraverso alcuni esami in telemedicina, come l’ECG) e per rendere sempre più capillare la rete di assistenza e cura per i cittadini.

 

RETE OSPEDALIERA, RETI DI PATOLOGIA E ACCESSO ALLE CURE

Lavoreremo a una revisione della rete ospedaliera anche attraverso le reti per patologia, al fine di concentrare le prestazioni sanitarie che richiedono alti livelli di specializzazione e più elevate complessità organizzative in sedi adeguate e strategicamente collocate sul territorio piemontese, tecnologicamente avanzate e aggiornate. Continueremo a implementare la piattaforma regionale di monitoraggio delle opere del PNRR, con particolare attenzione alla realizzazione delle Case e Ospedali di Comunità.

La rete è ormai riconosciuta come il modello organizzativo più̀ idoneo per la presa in carico multidisciplinare e multiprofessionale del malato complesso e, per tale ragione, è oggetto di importanti atti di pianificazione del Servizio Sanitario Nazionale. In particolare la Rete Oncologica di Piemonte e Valle d’Aosta, appena riorganizzata, è il primo modello di rete basato su una integrazione avanzata tra ospedale e territorio, multidisciplinare e multiprofessionale, e su alcuni emergenti determinanti: dal punto di accesso strutturato (CAS) alla discussione multidisciplinare dei casi (GIC) secondo i percorsi di salute diagnostici, terapeutici e assistenziali (PSDTA), a garanzia di una omogeneità di approccio e di standard definiti di presa in carico e con progettuali specifiche e rivolte anche alla qualità di vita dei famigliari dei pazienti, come ad esempio il Progetto Protezione Famiglie Fragili. Dalla Rete Oncologica ha preso spunto il recente modello organizzativo e funzionale della Rete Regionale Pediatrica che assicurerà̀ una presa in carico omogenea di neonati, bambini e adolescenti fino a 17 anni compiuti attraverso un collegamento ospedale-territorio che tiene conto anche dei punti nascita e dell’area neuropsichiatrica. In questo ambito uno degli obiettivi principali sarà̀ anche quello di occuparsi a livello multidisciplinare dei disturbi del comportamento in età̀ pediatrica e adolescenziale cercando con i pediatri di libera scelta, con la famiglia e con la scuola di intercettarli precocemente. La creazione e il sostegno al funzionamento delle reti di patologia per una maggiore integrazione ospedale-territorio, in sinergia con Azienda Zero, sarà uno dei nostri obiettivi cardine, così come il coinvolgimento delle associazioni di pazienti quali elementi essenziali del modello e della promozione della qualità̀ di vita di tutti i cittadini, in particolare per i più̀ fragili.

È nostro obiettivo garantire l’accesso tempestivo alle migliori diagnosi e terapie e ai trattamenti sanitari disponibili, anche in termini di trial clinici interaziendali, facilitando la disponibilità e l’offerta di test molecolari, genetici e relative terapie (medicina di precisione e predittiva).  Prevediamo controlli di qualità e di esito su base regionale per verificare che tutti i cittadini piemontesi ricevano lo stesso livello di cura secondo quanto previsto dai LEA.

 

PREVENZIONE PRIMARIA E VACCINAZIONI.

DIAGNOSI PRECOCE, SCREENING DI POPOLAZIONE ED EPIDEMIOLOGIA

Investire in prevenzione significa investire in salute. Per questo per noi è fondamentale puntare sulle attività di educazione e sensibilizzazione ai corretti stili di vita legati alla prevenzione primaria delle malattie oncologiche, cardiovascolari e neurodegenerative a livello territoriale, a scuola, nei luoghi di lavoro, in collaborazione con il terzo settore e presidi sanitari territoriali. È fondamentale prevedere la corretta informazione, comunicazione e sensibilizzazione rispetto ai programmi di vaccinazione.

 

Potenziare le attività di screening neonatali, per la diagnosi precoce dei tumori, quelli genetici di popolazione laddove ci siano fattori di rischio genetico su base famigliare, con l’obiettivo di garantire a tutte le fasce di popolazione la possibilità di una diagnosi precoce e tempestiva e rispondente ai singoli fattori di rischio. Vogliamo rafforzare la comunicazione e i programmi di sensibilizzazione al fine di aumentare la consapevolezza e l’informazione delle persone sull’importanza dell’adesione ai programmi di screening oncologici regionali come Prevenzione Serena (mammografico, citologico e del colon retto) e prevedere l’avvio di ulteriori progetti di screening secondo quanto previsto recentemente a livello europeo (polmone e prostata), con un aggiornamento delle procedure di invito ai programmi  al fine di renderle maggiormente efficaci e facilitare così l’adesione, prevedendo anche giornate o fasce orarie dedicate. Riorganizzeremo e renderemo più funzionale la struttura dell’epidemiologia regionale e dei registri per i tumori e per le patologie.

 

PRESTAZIONI DI SUPPORTO PSICOLOGICO

Il Piemonte è stata la prima Regione ad offrire ai propri cittadini le cure psicologiche primarie, all’interno del servizio sanitario regionale, grazie a un finanziamento di 1,8 milioni, con l’obiettivo di individuare per ogni Asl psicologi che diventino punto di riferimento continuativo sul territorio per chi necessita di una prima presa in carico di tipo psicologico.

Intendiamo proseguire e continuare a finanziare questo tipo di servizio, per istituire la figura strutturale e permanente dello psicologo delle cure primarie, che ha visto il Piemonte leader a livello nazionale nella sua sperimentazione nella legislatura appena terminata.

 

PAZIENTI, CAREGIVER E ASSOCIAZIONI

È importante migliorare l’accesso ai percorsi di salute diagnostici, terapeutici, di assistenza, di riabilitazione e delle cure palliative dei pazienti, tenuto conto anche della loro dimensione psico-fisica, economica-sociale e di mobilità (c.d. patient journey), dell’età e del genere (es. attività ludico-educative per i pazienti pediatrici e adolescenti per assicurare loro il percorso di studi inclusivo) prevedendo il supporto ai loro famigliari e caregiver. La malattia oncologica e le malattie croniche possono creare povertà del nucleo famigliare e per far fronte a questo fenomeno l’attuale giunta ha deliberato un contributo economico di mille euro al mese per un anno per le famiglie con bambini e adolescenti con tumore, provvedimento che potrà essere rinnovato ed esteso ad altre tipologie di pazienti. Le indicazioni del Piano oncologico nazionale e della Conferenza Stato-Regioni, e non più solo l’esperienza, prevedono il coinvolgimento attivo delle associazioni di pazienti e di volontariato nei percorsi decisionali a livello organizzativo con la creazione di tavoli permanenti/osservatori di confronto, stimolo e monitoraggio (ad es. sviluppo delle Comunità di pratica), coinvolgendo sempre di più il terzo settore.

 

PIANI SANITARI REGIONALI

Nei primi mesi della legislatura intendiamo completare il lavoro di analisi e confronto per la stesura del nuovo Piano Socio-sanitario, del Piano della Prevenzione (ad es. Cardiovascolare e Obesità) e del  Piano Oncologico per aggiornarlo ai nuovi bisogni ed evidenze. Ci sarà l’aggiornamento del Piano Edilizia sanitaria con una commissione ad hoc per il monitoraggio delle tempistiche di realizzazione. Infine, intendiamo redigere un Piano regionale per la ricerca sanitaria e biomedica.

 

SANITÀ PENITENZIARIA

L’ordinamento penitenziario del 1975, la riforma dei servizi sociali del 2000 e il trasferimento della sanità penitenziaria al servizio sanitario nazionale ha messo in capo alla Regione compiti e responsabilità decisive rispetto all’esecuzione delle pene, dentro e fuori dal carcere. La situazione attuale delle carceri esige di proseguire nella costruzione di rapporti sempre più stretti con l’amministrazione penitenziaria, centrale e periferica, che – partendo dalle buone prassi realizzate e dai progetti di eccellenza attuati – porti alla definizione di un sistema condiviso. Le indicazioni del Consiglio regionale – Relazione lavori Gruppo sulla sanità penitenziaria in Piemonte, gennaio 2024, adottata dalla IV Commissione – saranno la traccia per un intervento riorganizzativo della sanità penitenziaria regionale, anche in accordo con le linee della Conferenza Stato-Regioni.

Le proposte operative del nuovo Garante nazionale delle persone private della libertà, Maurizio D’Ettore, in merito alla definizione di specifici protocolli di intesa della Regione, come responsabile del servizio sanitario intramurario, con la magistratura del territorio, appaiono un terreno proficuo di impegno e di risultati. Occorre sicuramente considerare in modo innovativo il significativo percorso di superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (legge 9/2012 e legge 81/2014) che, per reggere all’impatto delle crescenti esigenze di presa in carico e cura, necessitano innanzitutto di una rete forte e efficiente di servizi territoriali e specialistici, anche per le persone autori di reato ma riconosciuti come pazienti da curare in ambito esclusivamente sanitario (Comunità, Rems, ecc.).

Le due Rems private convenzionate del Piemonte hanno dato buona prova, ma a dieci anni dalla chiusura degli OPG, occorre effettuare una valutazione di più ampio respiro, in termini di adeguatezza e di capacità ricettiva. Infine, il fenomeno dei suicidi (anche fra gli agenti di polizia penitenziaria) e degli atti gravemente autolesivi in carcere, accanto a indispensabili interventi strutturali e sulle dinamiche del sovraffollamento, esige il potenziamento della formazione professionale degli operatori sanitari e penitenziari, ma anche dei reclusi chiamati a collaborare come antenne del disagio dei propri compagni di detenzione e come attori di interventi d’urgenza.

Infine, prevediamo di implementare la telemedicina in Sanità Penitenziaria in quanto strumento utile per avvicinare di più i servizi sanitari in un momento storico di carenza di specialisti e medici, e per ridurre le esigenze di trasferta esterna, sfruttando l’opportunità della televisita e del telemonitoraggio nei casi dove sia prevedibile.

PIEMONTE PER LA SCUOLA E L’UNIVERSITÀ

2.1 A CHE PUNTO SIAMO

Dopo 50 anni di attesa, la Regione Piemonte ha approvato alla legge sull’infanzia, la “Disciplina dei servizi educativi per l’infanzia e disposizioni relative al sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita sino a sei anni”, una norma fortemente voluta e ampiamente concertata, che prevede una migliore qualità̀ delle attività̀, una maggiore accessibilità̀ per le famiglie con bambini da 0 a 6 anni, flessibilità̀ e adeguamento ai nuovi orari di vita e lavoro. Garantisce più servizi a contrasto della denatalità̀, a favore della famiglia e dell’occupazione femminile, migliorando e ampliando la qualità̀ dell’assistenza ai bambini da 0 a 6 anni.

Tuteliamo la scuola e la libera scelta educativa: per questo abbiamo incrementato prima e confermato poi le risorse per i voucher scuola, ora pari a 19,6 milioni di euro.

Per la prima volta è stato istituito un tavolo permanente per le scuole paritarie. Il tavolo è rappresentato dal presidente Cirio, dall’assessore Chiorino, da un membro della direzione dell’assessorato e un componente designato da ciascuna delle associazioni rappresentative delle scuole paritarie, dei genitori degli alunni e del corpo docenti.

Crediamo che la scuola sia un essenziale presidio di comunità. Per questo nell’ultimo anno scolastico abbiamo finanziato con 525 mila euro interventi volti al mantenimento e allo sviluppo delle scuole di montagna, per la copertura dei costi di personale e per le pluriclassi.

EDILIZIA SCOLASTICA

Nell’ultimo anno abbiamo assegnato 10 milioni di euro per la manutenzione e la sicurezza delle scuole dei nostri figli. In particolare 6,2 milioni sono destinati a interventi straordinari di edilizia scolastica finalizzati alla messa in sicurezza degli edifici, altri 3 milioni sono assegnati agli enti locali per realizzare piccoli interventi urgenti e imprevisti, causati da eventi che abbiano compromesso l’agibilità degli edifici. Un milione di euro è destinato alla copertura delle spese per il noleggio di container o per l’affitto di altre strutture di appoggio temporanee, dove poter collocare gli studenti e far proseguire le lezioni in situazioni di chiusura straordinaria.

DIRITTO ALLO STUDIO

Questa amministrazione garantisce il diritto allo studio e finanzia le borse di studio per tutti gli aventi diritto. Quest’anno, nonostante il boom di richieste e di studenti idonei sono stati pagati gli assegni per tutti i 19.819 aventi diritto con uno stanziamento record di 95,4 milioni di euro, la cifra più alta di sempre. Per dare un paragone, nel 2019, ultimo stanziamento della giunta Chiamparino erano stati pagati 13.805, con un finanziamento di 41 milioni. Lavoriamo per rendere sempre di più Torino e il Piemonte attrattivi per gli studenti universitari. Grazie ai fondi del Pnrr, Edisu Piemonte, ha aggiunto nell’ultimo anno 500 posti letto in più per gli studenti e, come confermano i dati del Ministero dell’Università, Torino è la prima città in Italia per aumento dell’offerta per la residenzialità studentesca. La crescita di studenti è dovuta in buona parte alla capacità di attrazione nei confronti di studenti residenti in altre regioni italiane: nel 2022/2023 si contano oltre 36.000 studenti non piemontesi. Gli studenti che hanno scelto il Piemonte come sede di studio ma risiedono in altre regioni, sono raddoppiati negli ultimi 10 anni.

2.2 COSA FAREMO

VALORIZZARE IL MERITO E IL DIRITTO ALL’ISTRUZIONE DEI NOSTRI FIGLI

E’ nostra volontà recepire e attuare la legge nazionale, regionalizzandola, che prevede l’insegnamento della sicurezza sul lavoro nelle scuole. La proposta è quella di inserire questa tematica così importante all’interno dell’educazione civica: l’obiettivo è fornire agli studenti la comprensione dei diritti e dei doveri dei lavoratori, oltre che tutte le tutele disponibili, al fine di prevenire gli infortuni sul lavoro e di porre fine alla piaga delle morti bianche.

La Regione Piemonte si è dotata per la prima volta di un nuovo capitolo a bilancio per l’edilizia scolastica d’emergenza. Oggi, dopo aver stanziato complessivamente 268,5 milioni per l’edilizia scolastica durante la legislatura, considerando anche fondi europei e PNRR, puntiamo a rafforzare ulteriormente i nostri istituti al fine di garantire sicurezza nelle scuole.

Inoltre, in tema borse di studio, al fine di premiare gli studenti meritevoli, attueremo la previsione di revocare le borse di studio a chi si rende protagonista di scontri con le forze dell’ordine e danneggiamenti alla cosa pubblica, e di garantire invece l’esonero contributivo ai figli di forze dell’ordine vittime sul lavoro, vittime di terrorismo, della criminalità organizzata e della violenza di genere.

PIEMONTE PER LA SCUOLA E L’UNIVERSITÀ

2.1 A CHE PUNTO SIAMO

Dopo 50 anni di attesa, la Regione Piemonte ha approvato alla legge sull’infanzia, la “Disciplina dei servizi educativi per l’infanzia e disposizioni relative al sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita sino a sei anni”, una norma fortemente voluta e ampiamente concertata, che prevede una migliore qualità̀ delle attività̀, una maggiore accessibilità̀ per le famiglie con bambini da 0 a 6 anni, flessibilità̀ e adeguamento ai nuovi orari di vita e lavoro. Garantisce più servizi a contrasto della denatalità̀, a favore della famiglia e dell’occupazione femminile, migliorando e ampliando la qualità̀ dell’assistenza ai bambini da 0 a 6 anni.

Tuteliamo la scuola e la libera scelta educativa: per questo abbiamo incrementato prima e confermato poi le risorse per i voucher scuola, ora pari a 19,6 milioni di euro.

Per la prima volta è stato istituito un tavolo permanente per le scuole paritarie. Il tavolo è rappresentato dal presidente Cirio, dall’assessore Chiorino, da un membro della direzione dell’assessorato e un componente designato da ciascuna delle associazioni rappresentative delle scuole paritarie, dei genitori degli alunni e del corpo docenti.

Crediamo che la scuola sia un essenziale presidio di comunità. Per questo nell’ultimo anno scolastico abbiamo finanziato con 525 mila euro interventi volti al mantenimento e allo sviluppo delle scuole di montagna, per la copertura dei costi di personale e per le pluriclassi.

EDILIZIA SCOLASTICA

Nell’ultimo anno abbiamo assegnato 10 milioni di euro per la manutenzione e la sicurezza delle scuole dei nostri figli. In particolare 6,2 milioni sono destinati a interventi straordinari di edilizia scolastica finalizzati alla messa in sicurezza degli edifici, altri 3 milioni sono assegnati agli enti locali per realizzare piccoli interventi urgenti e imprevisti, causati da eventi che abbiano compromesso l’agibilità degli edifici. Un milione di euro è destinato alla copertura delle spese per il noleggio di container o per l’affitto di altre strutture di appoggio temporanee, dove poter collocare gli studenti e far proseguire le lezioni in situazioni di chiusura straordinaria.

DIRITTO ALLO STUDIO

Questa amministrazione garantisce il diritto allo studio e finanzia le borse di studio per tutti gli aventi diritto. Quest’anno, nonostante il boom di richieste e di studenti idonei sono stati pagati gli assegni per tutti i 19.819 aventi diritto con uno stanziamento record di 95,4 milioni di euro, la cifra più alta di sempre. Per dare un paragone, nel 2019, ultimo stanziamento della giunta Chiamparino erano stati pagati 13.805, con un finanziamento di 41 milioni. Lavoriamo per rendere sempre di più Torino e il Piemonte attrattivi per gli studenti universitari. Grazie ai fondi del Pnrr, Edisu Piemonte, ha aggiunto nell’ultimo anno 500 posti letto in più per gli studenti e, come confermano i dati del Ministero dell’Università, Torino è la prima città in Italia per aumento dell’offerta per la residenzialità studentesca. La crescita di studenti è dovuta in buona parte alla capacità di attrazione nei confronti di studenti residenti in altre regioni italiane: nel 2022/2023 si contano oltre 36.000 studenti non piemontesi. Gli studenti che hanno scelto il Piemonte come sede di studio ma risiedono in altre regioni, sono raddoppiati negli ultimi 10 anni.

2.2 COSA FAREMO

VALORIZZARE IL MERITO E IL DIRITTO ALL’ISTRUZIONE DEI NOSTRI FIGLI

E’ nostra volontà recepire e attuare la legge nazionale, regionalizzandola, che prevede l’insegnamento della sicurezza sul lavoro nelle scuole. La proposta è quella di inserire questa tematica così importante all’interno dell’educazione civica: l’obiettivo è fornire agli studenti la comprensione dei diritti e dei doveri dei lavoratori, oltre che tutte le tutele disponibili, al fine di prevenire gli infortuni sul lavoro e di porre fine alla piaga delle morti bianche.

La Regione Piemonte si è dotata per la prima volta di un nuovo capitolo a bilancio per l’edilizia scolastica d’emergenza. Oggi, dopo aver stanziato complessivamente 268,5 milioni per l’edilizia scolastica durante la legislatura, considerando anche fondi europei e PNRR, puntiamo a rafforzare ulteriormente i nostri istituti al fine di garantire sicurezza nelle scuole.

Inoltre, in tema borse di studio, al fine di premiare gli studenti meritevoli, attueremo la previsione di revocare le borse di studio a chi si rende protagonista di scontri con le forze dell’ordine e danneggiamenti alla cosa pubblica, e di garantire invece l’esonero contributivo ai figli di forze dell’ordine vittime sul lavoro, vittime di terrorismo, della criminalità organizzata e della violenza di genere.

PIEMONTE PER LA SCUOLA E L’UNIVERSITÀ

2.1 A CHE PUNTO SIAMO

Dopo 50 anni di attesa, la Regione Piemonte ha approvato alla legge sull’infanzia, la “Disciplina dei servizi educativi per l’infanzia e disposizioni relative al sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita sino a sei anni”, una norma fortemente voluta e ampiamente concertata, che prevede una migliore qualità̀ delle attività̀, una maggiore accessibilità̀ per le famiglie con bambini da 0 a 6 anni, flessibilità̀ e adeguamento ai nuovi orari di vita e lavoro. Garantisce più servizi a contrasto della denatalità̀, a favore della famiglia e dell’occupazione femminile, migliorando e ampliando la qualità̀ dell’assistenza ai bambini da 0 a 6 anni.

Tuteliamo la scuola e la libera scelta educativa: per questo abbiamo incrementato prima e confermato poi le risorse per i voucher scuola, ora pari a 19,6 milioni di euro.

Per la prima volta è stato istituito un tavolo permanente per le scuole paritarie. Il tavolo è rappresentato dal presidente Cirio, dall’assessore Chiorino, da un membro della direzione dell’assessorato e un componente designato da ciascuna delle associazioni rappresentative delle scuole paritarie, dei genitori degli alunni e del corpo docenti.

Crediamo che la scuola sia un essenziale presidio di comunità. Per questo nell’ultimo anno scolastico abbiamo finanziato con 525 mila euro interventi volti al mantenimento e allo sviluppo delle scuole di montagna, per la copertura dei costi di personale e per le pluriclassi.

EDILIZIA SCOLASTICA

Nell’ultimo anno abbiamo assegnato 10 milioni di euro per la manutenzione e la sicurezza delle scuole dei nostri figli. In particolare 6,2 milioni sono destinati a interventi straordinari di edilizia scolastica finalizzati alla messa in sicurezza degli edifici, altri 3 milioni sono assegnati agli enti locali per realizzare piccoli interventi urgenti e imprevisti, causati da eventi che abbiano compromesso l’agibilità degli edifici. Un milione di euro è destinato alla copertura delle spese per il noleggio di container o per l’affitto di altre strutture di appoggio temporanee, dove poter collocare gli studenti e far proseguire le lezioni in situazioni di chiusura straordinaria.

DIRITTO ALLO STUDIO

Questa amministrazione garantisce il diritto allo studio e finanzia le borse di studio per tutti gli aventi diritto. Quest’anno, nonostante il boom di richieste e di studenti idonei sono stati pagati gli assegni per tutti i 19.819 aventi diritto con uno stanziamento record di 95,4 milioni di euro, la cifra più alta di sempre. Per dare un paragone, nel 2019, ultimo stanziamento della giunta Chiamparino erano stati pagati 13.805, con un finanziamento di 41 milioni. Lavoriamo per rendere sempre di più Torino e il Piemonte attrattivi per gli studenti universitari. Grazie ai fondi del Pnrr, Edisu Piemonte, ha aggiunto nell’ultimo anno 500 posti letto in più per gli studenti e, come confermano i dati del Ministero dell’Università, Torino è la prima città in Italia per aumento dell’offerta per la residenzialità studentesca. La crescita di studenti è dovuta in buona parte alla capacità di attrazione nei confronti di studenti residenti in altre regioni italiane: nel 2022/2023 si contano oltre 36.000 studenti non piemontesi. Gli studenti che hanno scelto il Piemonte come sede di studio ma risiedono in altre regioni, sono raddoppiati negli ultimi 10 anni.

2.2 COSA FAREMO

VALORIZZARE IL MERITO E IL DIRITTO ALL’ISTRUZIONE DEI NOSTRI FIGLI

E’ nostra volontà recepire e attuare la legge nazionale, regionalizzandola, che prevede l’insegnamento della sicurezza sul lavoro nelle scuole. La proposta è quella di inserire questa tematica così importante all’interno dell’educazione civica: l’obiettivo è fornire agli studenti la comprensione dei diritti e dei doveri dei lavoratori, oltre che tutte le tutele disponibili, al fine di prevenire gli infortuni sul lavoro e di porre fine alla piaga delle morti bianche.

La Regione Piemonte si è dotata per la prima volta di un nuovo capitolo a bilancio per l’edilizia scolastica d’emergenza. Oggi, dopo aver stanziato complessivamente 268,5 milioni per l’edilizia scolastica durante la legislatura, considerando anche fondi europei e PNRR, puntiamo a rafforzare ulteriormente i nostri istituti al fine di garantire sicurezza nelle scuole.

Inoltre, in tema borse di studio, al fine di premiare gli studenti meritevoli, attueremo la previsione di revocare le borse di studio a chi si rende protagonista di scontri con le forze dell’ordine e danneggiamenti alla cosa pubblica, e di garantire invece l’esonero contributivo ai figli di forze dell’ordine vittime sul lavoro, vittime di terrorismo, della criminalità organizzata e della violenza di genere.

IL PIEMONTE PER LA BUONA OCCUPAZIONE E LE GIUSTE COMPETENZE

3.1 A CHE PUNTO SIAMO

Abbiamo rimesso mano al mondo della formazione, valorizzando la nostra rete formativa e interfacciandoci con le aziende e tutto il mondo del lavoro per indirizzare meglio i nostri percorsi.

In questi anni sono stati conseguiti importanti successi: l’approvazione di due leggi regionali per il lavoro e l’infanzia. Abbiamo avviato la rivoluzione delle Accademie di filiera, un nuovo modello didattico formativo disegnato sul lavorare come l’abito su misura prodotto da un sarto, con l’obiettivo di rispondere alle esigenze delle imprese, che necessitano di essere sempre più̀ competitive sui mercati nei quali operano, e accrescere la professionalità dei nostri giovani.

Grazie a un finanziamento a regime di 97 milioni di euro, nell’anno 2023-2024 sono partite le prime, una per la Mobilità integrata, innovativa e sostenibile, con sede a Torino, l’altra per Tessile abbigliamento moda e green jobs, con sede a Biella. Il buon esito della sperimentazione, con oltre il 90% dei ragazzi che trovano lavoro al termine dei corsi, ha dimostrato l’importanza e la necessità di estendere questo modello didattico ad altre filiere economico-produttive del Piemonte ritenute strategiche. Nel corso del 2024 saranno avviate altre 9 nuove Accademie: Agrifood, Costruzioni, infrastrutture e manutenzione del territorio orientate alla sostenibilità̀, Sistemi della logistica, a valore aggiunto e per l’e-commerce, Turismo (servizi, ristorazione, ospitalità̀, artigianato) e montagna, Commercio e artigianato di servizi, Tecnologie informatiche e digitali, Manifattura avanzata, Chimica, farmaceutica e biotech, Welfare, coesione e innovazione sociale.

Abbiamo rivoluzionato il concetto di formazione e investito 255 milioni di euro in servizi di orientamento, percorsi Iefp, ITS Academy, apprendistato duale, formazione in ambito sanitario, lavoro e certificazione delle competenze.

Per quanto riguarda il lavoro, abbiamo attivato il Fondo Sviluppo e Rilancio con 23,5 milioni più altri 8 milioni per sostenere le imprese in crisi ma con un business plan sostenibile, abbiamo costituito l’Unità di Crisi per supportare imprese e lavoratori e abbiamo previsto un fondo per il sostegno al reddito dei lavoratori di aziende in crisi che non accedono ad ammortizzatori sociali. Intendiamo potenziare questo strumento per sostenere il reddito di quei lavoratori per i quali la cassa integrazione si prolunga nel tempo, con impatti insostenibili sulle famiglie e sui progetti di vita.

Abbiamo accompagnato le imprese con il programma Manager in Azienda a supporto delle Pmi.

Abbiamo finanziato con un capitolo di oltre 60 milioni di euro il Fondo regionale disabili per favorire l’accesso all’occupazione a persone con disabilità e il fondo per l’edilizia scolastica d’emergenza.

Misure con un comune denominatore: rigettare l’assistenzialismo, puntando sulle politiche attive del lavoro.

 

3.2 COSA FAREMO PER UN PIEMONTE CHE SOSTIENE IL LAVORO E IL MERITO

Il sostegno al lavoro passa oggi soprattutto nella tutela delle sue condizioni, a cominciare dalla sicurezza, e nell’adeguata professionalizzazione.

La dinamicità delle imprese piemontesi e le misure avviate nella nuova legislatura, unite a politiche attive del lavoro, hanno consentito di riprendere i livelli occupazionali pre Covid, con un tasso di occupazione superiore alla media nazionale, e di ridurre il tasso di disoccupazione, inferiore alla media del resto d’Italia, come è evidenziato nelle premesse di questo programma.

L’approvazione nel 2023 della nuova legge regionale sul lavoro ha definito un sistema integrato delle politiche e dei servizi per l’orientamento e la formazione professionale, stabilendo interventi di raccordo per il contrasto alla dispersione scolastica, favorendo il sostegno ai Neet e agli adulti disoccupati.

 

LA FORMAZIONE

Lavoreremo per creare lavoro buono proseguendo con la  piena attuazione all’investimento di quasi 100 milioni per realizzare le Academy di Filiera, quale nuovo modello formativo realizzato in collaborazione con le imprese e volto a superare il disallineamento fra domanda e offerta di lavoro. Potenzieremo l’intersezione tra le accademie di filiera e i dipartimenti di formazione.

Sulla stessa linea prevediamo un incremento degli investimenti destinati agli ITS, eccellenze completamente gratuite per gli studenti,  che garantiscono oltre l’80% di occupazione a un anno dal diploma, in coerenza con il titolo di studi conseguito, al fine di meglio rispondere alle richieste di nuove professionalità soprattutto in settori innovativi e di elevata specializzazione tecnologica.

 

IL LAVORO

I prossimi anni vedranno poi la piena applicazione e valorizzazione del Piano regionale sulla tutela della salute e della sicurezza sul lavoro, realizzato con il contributo delle organizzazioni sindacali e già finanziato con 14 milioni.

Sarà potenziato il fondo da 800 mila euro avviato in questa legislatura, a partire dal caso dell’azienda Delgrosso, per il sostegno al reddito di quei lavoratori di aziende in crisi che non accedono agli ammortizzatori sociali. E a fronte di situazioni di crisi perdurante, con lavoratori che si trovano ad essere in cassa integrazione per periodi prolungati, intendiamo avviare un fondo per l’integrazione al reddito, con la possibilità di attivare per i lavoratori percorsi di reskilling, upskilling e riqualificazione professionale.

Sarà rifinanziato il fondo  “Sviluppo e Rilancio” voluto in questa legislatura dall’Assessorato regionale al Lavoro, con l’obiettivo di supportare imprese e posti di lavoro di aziende in difficoltà, ma con business plan sostenibili. È il modo in cui il Piemonte ha scelto di stare al fianco delle proprie imprese, supportandole con uno strumento finanziario che coinvolge istituti di credito e società finanziarie del territorio e con l’obiettivo di garantire massima tutela delle nostre eccellenze e produzioni, evitandone la svendita a basso costo, contrastando tentativi di infiltrazione malavitosa o di “attenzione” predatoria. Il fondo continuerà a rappresentare una vera e propria iniezione di liquidità attraverso il quale restituire fiducia all’impresa piemontese.

E’ nostra intenzione affrontare la sfida dell’intelligenza artificiale, governandola e assumendo un ruolo di regia. In tal senso sarà fondamentale il ruolo l’istituto italiano per l’IA, recentemente arrivato a Torino. Questo ci consentirà di sviluppare le professionalità legate all’intelligenza artificiale e di guardare e prevedere cosa sarà il Piemonte nel 2050, per poi lavorare a potenziare quei settori considerati strategici.

E’ intenzione proseguire nell’impegno per garantire maggiore sicurezza sui luoghi di lavoro. Tra gli obiettivi che la coalizione si pone c’è poi quello della lotta al dumping contrattuale e l’integrazione del decreto flussi, con una formazione svolta all’estero e finalizzata all’ingresso in Italia per motivi di lavoro.

PIEMONTE PER IL SOSTEGNO E L’INCLUSIONE

4.1 A CHE PUNTO SIAMO

ANZIANI E FRAGILI

Abbiamo stanziato 90 milioni di euro del Fondo sociale europeo e creato il voucher Scelta Sociale che assegna un bonus da 600 euro al mese a persone anziane e con disabilità non autosufficienti ed è utilizzabile per assistenza domiciliare o in strutture residenziali. Con questa misura la Regione Piemonte è arrivata a stanziare il record di risorse sulla non autosufficienza, più di chiunque in passato. Una strada che intendiamo proseguire per sostenere in maniera diretta le famiglie che si trovano ad assistere una persona anziana o con disabilità, perché possa scegliere di farlo a casa, o in struttura, senza lasciare indietro nessuno.

Abbiamo incrementato di un milione all’anno i progetti di “vita indipendente” delle persone con disabilità. Durante la nostra amministrazione, poi, finalmente la Regione ha dato gambe, e risorse, alla legge per l’invecchiamento attivo. In due anni abbiamo sostenuto progetti per 3 milioni che prevedano un coinvolgimento attivo degli over65 così da mantenerli parte attiva della società (ginnastica dolce, percorsi culturali, socialità, volontariato…). È una misura che intendiamo mantenere, infatti nelle prossime settimane sarà pubblicato un nuovo bando finanziato con 1 milione di euro.

Abbiamo previsto un sussidio per le famiglie piemontesi che devono assistere un figlio minore affetto da una patologia onco-ematologica, nella consapevolezza che la malattia di un figlio, oltre a essere un dramma, per la famiglia comporta anche un impatto di tipo economico perché porta i genitori a lasciare o ridurre il lavoro. Per questo abbiamo previsto un contributo di 1000 euro al mese (per famiglie con Isee fino a 50 mila euro) per 12 mesi, che potranno essere spesi per esigenze di tipo abitativo, di trasporto, di organizzazione familiare ed a supporto ai bisogni educativi e psicologici dei minori.

Abbiamo attivato il Fondo AntiUsura da 1,5 milioni in contributi a fondo perduto per salvare le famiglie piemontesi dal sovraindebitamento e le partite Iva dal tunnel dell’usura, spesso praticata dalla malavita organizzata.

Abbiamo potenziato la rete degli ambulatori sociali oculistici e odontoiatrici, che oggi sono dieci in Piemonte, e offrono cure e occhiali gratuiti alle persone in condizioni di particolare fragilità economica e sociale.

 

FAMIGLIE

Per favorire la natalità e la conciliazione vita-lavoro delle famiglie, abbiamo stanziato oltre 8 milioni di euro per il prolungamento degli orari degli asili nidi comunali, a parità di tariffa. È la prima volta in Piemonte e finora hanno aderito 180 comuni. Un sostegno concreto alle donne per essere libere di scegliere se essere madri, lavoratrici o entrambe le cose. Più servizi alle famiglie significa contribuire a contrastare il fenomeno della denatalità e aumentare la richiesta di figure specializzate nel settore dell’educazione della prima infanzia (in prevalenza donne), favorendo quindi così anche l’occupazione femminile. Compito della politica è intercettare i bisogni delle famiglie e tradurli in misure, meglio se strutturali, e in Piemonte siamo nella giusta direzione.

Abbiamo previsto 1 milione di euro per “Birth Welfare”, progetto che permette alle imprese piemontesi di realizzare nidi e asili all’interno o consentire ai dipendenti di fruire di servizi come centri estivi, attività culturali, laboratori didattici per i propri figli.

Oltre 1 milione di euro è stato stanziato per il fondo Vita Nascente nel 2024, a sostegno di progetti di tutela materno-infantile rivolti alle donne in difficoltà economico-sociali. Non si tratta di un attacco alla Legge 194 che nessuno vuole in alcun modo toccare, ma che vogliamo applicare nella sua interezza: sia nella parte che tutela il percorso dell’interruzione di gravidanza, ma anche in quella che prevede che, se una donna chiede aiuto per non abortire, possa riceverlo. Insomma libertà della donna garantita, ma, a richiesta, disponibilità all’aiuto.

 

GIOVANI

Le Politiche Giovanili della Regione Piemonte sono state improntate seguendo tre assi fondamentali: il primo è stato quello di proporre ai giovani percorsi educativi di formazione che contemplassero l’arte come possibile chiave interpretativa del mondo contemporaneo, il secondo quello di utilizzare lo sport come viatico di abitudini salutari di vita, ma anche come palestra etica e di cittadinanza. Il terzo, non meno importante, quello di formazione contro l’antisemitismo per la classe dirigente amministrativa del futuro. Per il primo caso è esempio, fra tutti, il progetto di cittadinanza artistica attiva “Verso”, realizzato in collaborazione con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Qui l’arte, così come l’analisi dei nuovi media, è diventata oggetto di studio per numerosi giovani che hanno preso parte attivamente a un laboratorio che ha portato alla realizzazione di una mostra. Nel secondo caso vanno citate le numerose iniziative sportive destinate ai più giovani, e oltre a ciò, arrivando al terzo pilastro di azione, è il caso di menzionare i progetti volti a combattere l’antisemitismo. Primo fra tutti il percorso “Ambasciatori della memoria”, rivolto ai giovani delle scuole superiori e incentrato alla realizzazione di una campagna contro l’antisemitismo realizzata insieme a esperti e appartenenti alla comunità ebraica italiana. Ultimo caso da citare quello del percorso di formazione promosso dalla Regione per i giovani amministratori locali under 35, un esempio di investimento nella formazione di tutti i cittadini e di promozione della cittadinanza attiva a vantaggio del nostro territorio e delle comunità.

 

CASA

La nostra coalizione ha voluto assegnare una delega specifica alla casa, dimostrando nei fatti l’impegno per questo settore a cui sono destinati circa 150 milioni ogni anno. Il patrimonio di edilizia sociale nella nostra Regione è di circa 52mila alloggi, di cui circa 49mila gestiti dalle Agenzie Territoriali per la Casa che svolgono un gran lavoro sul territorio. Durante questa legislatura la Regione è riuscita dopo più di 20 anni a sbloccare l’utilizzo di 18 milioni di euro di fondi ex Gescal. Le risorse vengono utilizzate per efficientamento energetico, messa in sicurezza statica, manutenzione straordinaria degli edifici di edilizia residenziale.

Nel 2023 la Regione Piemonte, con un impegno significativo anche dal punto di vista economico, ha stanziato 5 milioni in più dell’anno precedente (+ 69,4%) per il Fondo sociale per la casa, per un importo complessivo di 12,2 milioni di euro, per contrastare le nuove povertà, e quindi garantire un tetto a tutti gli italiani che ne hanno diritto. Abbiamo anche previsto un primo fondo da 500 mila euro per sostenere gli inquilini delle case Atc nel pagamento delle maxi bollette e dei conguagli pluriennali del riscaldamento e altre utenze.

All’inizio di quest’anno la Regione Piemonte ha approvato la nuova legge sulla casa che riconosce una premialità ai cittadini, di qualsiasi nazionalità d’origine, che risiedono in Piemonte da 15, 20 o 25 anni. Punteggi anche per le famiglie monogenitoriali con figli minori a carico è previsto invece un «bonus» di 3 punti, per le donne vittime di violenza e per le forze dell’ordine. La nuova legge punta anche fortemente a mettere un punto fermo nel contrasto all’illegalità e alla morosità.

 

4.2 COSA FAREMO

Il Piemonte è una terra ricca di esperienze di carità, di volontariato e di filantropia, alcune delle quali avviate qui dai Santi sociali nel secolo XIX e diffuse in tutto il mondo. Oggi conta oltre 300 mila persone attive.

La strategia regionale per la sostenibilità sociale ha a cuore la persona, ne valorizza la capacità e le competenze e sviluppa un sistema territoriale integrato di opportunità a sostegno dell’autonomia delle persone e della loro piena partecipazione alla vita della comunità.

Nei prossimi cinque anni intendiamo dare piena realizzazione del Fondo Unico per la disabilità per favorire l’integrazione e il raccordo degli interventi sanitari, sociosanitari e sociali. Saranno introdotte nuove modalità terapeutico-riabilitative (es. ippoterapia, mototerapia, pet therapy), e rafforzati i progetti sperimentali per l’ingresso delle persone con disabilità nel mondo del lavoro.

Vogliamo proseguire con il contrasto all’esclusione sociale e all’emarginazione con investimenti per promuovere progetti che coinvolgano reti di attori pubblici e privati – profit e no profit – al fine di accompagnare e favorire l’inclusione sociale e lavorativa e dare piena attuazione al Piano Regionale Povertà, potenziare i progetti per il diritto al cibo, anche in collaborazione con associazioni no profit come il Banco Alimentare.

Centrale resta l’impegno al contrasto della violenza di genere con i servizi di prevenzione, protezione e assistenza, e interventi finalizzati all’inserimento lavorativo e all’autonomia abitativa delle donne vittime di violenza, i progetti di presa in carico di minori figli delle vittime per prevenire l’allontanamento.

 

ANZIANI E FRAGILI

Scelta Sociale, con i suoi 90 milioni di fondi europei direttamente bonificati a favore degli anziani e disabili non autosufficienti, ha rappresentato una novità unica a livello nazionale e una rivoluzione nell’approccio: in Piemonte al centro ci sono i cittadini e la loro libertà di scegliere i servizi, senza intermediazioni. Nei prossimi cinque anni, il modello Scelta Sociale – domanda online, accredito diretto sul conto corrente o sconto in retta, scelta in capo all’utente – sarà applicato anche ad altri ambiti delle politiche sociali.

Inoltre, grazie all’importante lavoro in sede europea svolto in questi anni, il bonus Scelta Sociale sarà ulteriormente incrementato con l’obiettivo di arrivare progressivamente all’aumento dell’assegno mensile, fatta salva la copertura delle domande idonee, per coprire i costi di assistenza domiciliare (Oss, educatori…) o per le rette in struttura (Rsa, Raf, comunità alloggio …).

Chi si occupa direttamente dei propri familiari disabili non autosufficienti merita più sostegno. Istituiremo con legge un fondo per potenziare con risorse regionali i contributi ai caregivers familiari, utilizzabili anche per sostenere prestazioni sociosanitarie non coperte dal SSN (ABA per minori con disturbi dello spettro autistico, parafarmaci per chi soffre di malattie rare, attività aggregative inclusive …) e i soggiorni per lo sviluppo dell’autonomia e il sollievo dei parenti.

 

FAMIGLIE

Vita Nascente diventerà una misura strutturale, alzando l’asticella dei risultati e potenziando il proprio raggio di intervento. Non più solo interventi nei confronti di donne in difficoltà socio-economica, ma un articolato sistema di sostegno alla famiglia e alla libertà di non dover scegliere tra lavoro e genitorialità, con interventi a sostegno di tutte le madri e coppie: welfare aziendale, servizi di consulenza, formazione finanziaria, nidi, asili, baby-kit, ascolto e supporto psicologico.

Queste misure si inseriscono nella piena attuazione della Legge 194 che è intoccabile e garantisce la libera ed autonoma scelta della donna: continuiamo a lavorare all’applicazione nella sua interezza, sia nella parte che tutela il percorso dell’interruzione di gravidanza, ma anche in quella che prevede che, se una donna chiede aiuto per non abortire, possa riceverlo.

Per favorire la conciliazione famiglia-lavoro intendiamo ulteriormente incrementare ed estendere la misura di prolungamento degli orari degli asili nidi comunali, a parità di tariffa, finanziata in questa legislatura con 8 milioni di euro. Un percorso innovativo che dovrà coinvolgere sempre più comuni per offrire migliori servizi alle famiglie, per favorire l’occupazione femminile, contrastare il fenomeno della denatalità, creare opportunità di lavoro nel settore dell’educazione della prima infanzia.

Continuerà l’impegno della Regione nei progetti di sostegno alla genitorialità: oltre 40 milioni di euro, finanziano 37 progetti di sostegno ai nuclei famigliari per la promozione della genitorialità positiva, il rafforzamento del sistema di inclusione sociale e di welfare e del contrasto alla povertà educativa. I bambini sono al centro della nostra azione politica e amministrativa. Vogliamo potenziare la rete dei “Comuni amici per la famiglia”: amministrazioni che si sono impegnate per adottare un Piano per la famiglia favorendo natalità, sostenendo il ruolo delle mamme lavoratrici anche con azioni di welfare aziendale.

Anche nella prossima legislatura istituiremo una delega ai Bambini, tra le competenze della giunta per riconoscere e valorizzare la loro centralità all’interno non solo delle nostre misure di welfare, ma anche nella valorizzazione di iniziative che li rendono protagonisti della vita della collettività. A questo si ispira l’istituzione, che intendiamo confermare anche per i prossimi anni, della Giornata del Gioco libero all’aperto, a cui hanno già aderito quasi 100 Comuni,  per ricordare a tutti e diffondere l’importanza della libertà di movimento e del gioco “non organizzato”, ma spontaneo, curioso e naturale. In questo contesto proseguiremo anche con la diffusione del modello del Parco giochi diffuso, luogo in cui i più piccoli possono riappropriarsi di spazi pubblici, riqualificati con installazioni che rendono “giocabili” cortili, piazze, viali e spazi all’aperto. In questi anni sono nati 87 Parchi gioco diffusi: nella prossima legislatura ne promuove l’attivazione in tutti i comuni del Piemonte.

Potenzieremo i contributi agli oratori del Piemonte, sostenendo in particolare anche i progetti di formazione e accompagnamento sociale promossi nelle periferie urbane più difficili e nelle comunità rurali più piccole.

Con le risorse aggiuntive estenderemo il sostegno anche alle attività per i giovani svolte dalle altre confessioni religiose, che intrattengono intese con lo Stato.

 

GIOVANI

I giovani, messi nella condizione di essere protagonisti, sono una risorsa essenziale per Io sviluppo sociale ed economico di una Regione capace di garantire ascolto, coinvolgimento, partecipazione, inclusione per promuovere politiche e interventi specifici. Per questo intendiamo favorire gli strumenti di cittadinanza attiva, come il servizio civile regionale, avviato nella attuale legislatura e che intendiamo implementare nei prossimi anni, coinvolgendo più ragazzi e più associazioni.

 

Per noi è fondamentale l’attenzione al presente e futuro dei giovani e, in generale, alle Generazioni Y e Z nate fra il 1986 ed il 2003, che oggi si trovano ad affrontare scelte chiave della loro vita, come l’uscita dalla famiglia di origine o il passaggio dallo studio al mondo del lavoro.

Chi riceverà questa delega alle politiche giovanili attiverà da subito un’azione di ascolto, a partire dai diversi mondi associativi, per poter definire un Piano giovani di medio e lungo periodo, sfidante e realistico.

 

Ecco i punti prioritari:

ripensare all’offerta culturale e degli eventi anche tramite la riqualificazione di spazi esistenti, con grande attenzione alle aree dove tali spazi, in ottica anche di ottica di coworking potranno favorire il ritorno – mantenimento dei giovani sul territorio:

stimolare il comparto bancario e assicurativo per un maggiore utilizzo dello strumento del prestito d’onore.

lavorare alla creazione di un fondo per l’avvio di nuovi nuclei familiari rispetto alle esigenze di autonomia.

promuovere le professioni artigiane con il contributo dell’innovazione digitale, anche in ottica di sostegno al ricambio generazionale.

sostenere programmi di coabitazione intergenerazionale, in coordinamento con i comuni, e forme di consultazione e co-progettazione diffusa.

 

CASA

Siamo convinti che la casa sia un bene primario e un diritto intoccabile. Intendiamo quindi applicare nella sua interezza la nuova legge approvata dalla Regione Piemonte all’inizio del 2024. Vogliamo poi proseguire con gli interventi di manutenzione del patrimonio Atc. A questo proposito lanceremo dei cantieri di lavoro destinati ai disoccupati, anche inquilini degli stessi immobili, per la gestione degli spazi comuni,  la cura dei palazzi e la manutenzione del verde dei cortili.

L’obiettivo è dare piena attuazione al piano N.O.I per la casa, avviato dalla Regione nei mesi scorsi e finanziato con 3 milioni di euro, per favorire i legami di comunità all’interno delle case Atc, contribuendo a farle essere sempre di più, anche con il coinvolgimento dei comitati di inquilini, presidi di quartiere, luoghi dotati di servizi alla persona, come il portierato sociale, sul modello della portineria di vicinato, già avviata in alcuni quartieri di Torino e che può essere estesa con servizi di trasporto e accompagnamento, assistenza domiciliare, coaching individuale, baby sitter e badante diffusa, dopo scuola e servizi per minori, accompagnamento e supporto in ambito lavorativo. A questo proposito intendiamo dotare tutte le case del patrimonio di edilizia pubblica di connessione wi-fi gratuita.

La pandemia ha infatti reso evidente la necessità di rendere le nostre case sempre più connesse e in rete, per rispondere ai nuovi modelli di didattica e studio da remoto e promozione dello smart working. Per questo motivo e per contribuire ad abbattere il divario digitale, la Regione svilupperà dei progetti sperimentali per dotare le case Atc del territorio regionale di un servizio diffuso di wi-fi gratuito.

 

BENESSERE ANIMALE

La legge approvata al termine della legislatura pone il Piemonte all’avanguardia per quanto riguarda la tutela e il benessere degli animali da compagnia e prevede in particolare:

il divieto di taglio orecchie e coda se non per motivi medici

il divieto di catena e collare a strozzo

il divieto di regalare animali durante le fiere e le manifestazioni

restrizioni sull’uso degli animali nei circhi e negli spettacoli

aree di sgambamento nei parchi pubblici

spazi per la sepoltura degli animali d’affezione

Nei prossimi cinque anni daremo piena attuazione al provvedimento, diffondendo una cultura di difesa dell’animale, con l’obiettivo di valorizzare il loro prezioso ruolo di animale d’affezione.

A questo si aggiunge la volontà di potenziare la rete degli ambulatori veterinari sociali. Già 15 quelli attivati nell’attuale legislatura, per oltre 100 animali curati, per offrire cure gratuite agli animali d’affezione dei soggetti più fragili che non avrebbero risorse per affrontare le cure a pagamento. La misura ha anche una valenza sanitaria e di welfare: la compagnia di un animale è salutare per le persone, soprattutto se fragili. Curare gli animali da affezione, significa prendersi cura delle persone fragili della nostra comunità.

IL PIEMONTE PER L’AMBIENTE

5.1 A CHE PUNTO SIAMO

L’ambiente è la nostra casa e proteggerlo rappresenta una priorità non solo perché è doveroso nei confronti delle future generazioni, ma anche perché è fondamentale mettere in campo sin da ora quelle misure di contrasto al climate change di cui riscontriamo effetti già ora con i fenomeni estremi della siccità e degli eventi alluvionali sempre più frequenti.

Partendo da questa consapevolezza negli ultimi cinque anni questa amministrazione ha triplicato gli investimenti finanziari (con l’utilizzo di fondi Fesr, Feasr e altre risorse regionali e nazionali) sulla qualità dell’aria.

Se si analizza il FESR, si nota che la programmazione 2014-2022 aveva previsto per le tematiche ambientali circa 181 milioni di euro; la nuova programmazione 2023-2027, prevede 475 milioni, non solo su misure per l’efficienza energetica ma più in generale per la transizione ecologica a favore di enti pubblici e aziende, per contribuire a ridurre le emissioni climalteranti e inquinanti, aumentando la resilienza dei territori mediante la promozione delle infrastrutture verdi e blu.

Altri 73 milioni di euro sono stanziati per la mitigazione degli effetti dell’agricoltura sulla qualità dell’aria: di cui 27 milioni di euro per misure dirette per il miglioramento della qualità dell’aria e 46,2 milioni per misure che contrastano il cambiamento climatico e lo stoccaggio del carbonio.

In questo momento, la Regione lavora su 470 milioni su diverse tipologie di bandi provenienti da diverse fonti finanziarie per il miglioramento della qualità dell’aria attraverso misure dirette su trasporti, efficientamento energetico, green community e idrogeno. Abbiamo già investito 158 milioni di euro, oltre a 36 milioni dal Ministero dell’Ambiente impiegati per l’acquisto di 168 nuovi pullman, 78 milioni per 488 nuovi autobus.

Come Regione Piemonte, abbiamo anche a disposizione fondi complementari al PNRR per 29 milioni da utilizzare per l’acquisto di 100 mezzi entro il 2026, oltre a 5,3 milioni complessivi per favorire la rottamazione di mezzi commerciali inquinanti e la sostituzione con veicoli green. Da segnalare, a questo proposito, che sono già stati acquistati da privati, grazie a un contributo regionale, 317 mezzi nuovi.

La Regione ha inoltre messo in campo 3,6 milioni per la sostituzione di stufe e caldaie a biomasse inquinanti: nello specifico, questa misura ha permesso di installare 1.700 generatori. A tutto ciò si aggiungono 6 milioni di euro per favorire progetti di mobilità sostenibile nelle città.

Lavoriamo per sviluppare nuove tecnologie che migliorino l’ambiente, limitino l’impatto dei cambiamenti climatici e delle polveri sottili, e potenzino lo sviluppo di fonti energetiche alternative e rinnovabili a partire dall’idrogeno per cui il Piemonte è una delle 5 regioni ad aver ottenuto dal governo il progetto bandiera con i fondi del PNRR.

La società Environment Park di Torino, di cui la Regione è socia, ad esempio, lavora da oltre 25 anni sull’innovazione, sulla tutela dell’ambiente, ospita aziende e start up ad altissimo tasso tecnologico per l’uso di carburanti alternativi, progetti di stoccaggio dell’idrogeno, cattura e riduzione della Co2 in atmosfera, e collabora all’impegno stabilito dalla Coop 2028, per arrivare alla neutralità climatica entro il 2030.

Per quanto riguarda la qualità dell’aria, nel 2023, in tutte le stazioni in cui è presente un analizzatore automatico, le concentrazioni medie annue rilevate da Arpa sono risultate essere inferiori o uguali a quelle del 2022 e anche del 2021. Tutte le stazioni valutate hanno rispettato il valore limite medio annuale previsto dalla normativa, che è di 40 microgrammi per metro cubo.

Prendendo in esame il 2024, alla stazione Rebaudengo di Torino (storicamente la peggiore) i superamenti dal 1° gennaio al 18 aprile sono stati 28 rispetto ai 40 dello stesso periodo del 2023, ai 49 del 2022 e ai 34 del 2021. Si tratta del dato parziale più basso degli ultimi dieci anni.

Per quanto riguarda la raccolta differenziata abbiamo centrato gli obiettivi del 65% e fissato quelli per i prossimi anni. Nel 2023 il Consiglio regionale ha infatti approvato il Piano regionale per la gestione dei Rifiuti Urbani e di Bonifica delle Aree Inquinate, a conclusione di un lungo lavoro avviato nel marzo del 2021. Il piano, che ha una prospettiva di medio-lungo termine, fino al 2035, prende in considerazione gli obiettivi nazionali ed europei da raggiungere soprattutto in tema di prevenzione della produzione di rifiuti, di raccolta differenziata, di riciclo e di riduzione del ricorso alla discarica.

Gli step fissati dal piano regionale prevedono: per la percentuale di raccolta differenziata il raggiungimento del 70% entro il 2025, del 75% entro il 2030 e dell’82% entro il  2035.

Per quanto riguarda la produzione pro capite annua di rifiuti indifferenziati gli obiettivi sono 126 chilogrammi al 2025, 100 chilogrammi al 2030 e inferiore a 90 chilogrammi al 2035. A questi si aggiunge l’obiettivo di produzione totale (differenziato e indifferenziato) pro capite di 448 chilogrammi al 2035.

 

5.2 COSA FAREMO

PER UN PIEMONTE AD “ATTRAZIONE SOSTENIBILE”

“Oggi non possiamo fare a meno di riconoscere che un vero approccio ecologico diventa sempre un approccio sociale, che deve integrare la giustizia nelle discussioni sull’ambiente, per ascoltare tanto il grido della terra quanto il grido dei poveri”

Francesco, Laudato sì, n. 49

L’imperativo è adattarci ai cambiamenti climatici: pianificare e implementare strategie per affrontare gli effetti dei cambiamenti climatici, come l’aumento delle temperature e i lunghi periodi senza pioggia. Promuoviamo la protezione delle infrastrutture contro i fenomeni meteorologici estremi.

Perseguiamo la riduzione delle emissioni di gas serra promuovendo l’innovazione sulle fonti energetiche rinnovabili, l’idrogeno verde, i combustibili di nuova generazione. Meno CO2 ma anche meno inquinanti emessi in atmosfera: l’energia sostenibile e l’aria più pulita.

Favoriamo la collaborazione internazionale per affrontare il cambiamento climatico, partecipando attivamente agli accordi internazionali e promuovendo la condivisione delle migliori pratiche. Insieme, saremo più efficaci. E anche più forti.

Per attrarre investimenti, imprese e le migliori competenze un territorio deve tendere verso una reale comunità che metta la sostenibilità come una delle prime fondamentali priorità. Il riferimento ai quattro elementi – fuoco, acqua, aria, terra – è comune a tutte le cosmogonie.

Il clima è una conseguenza diretta dello sviluppo, dell’utilizzo e dell’interazione dei quattro elementi e dell’uomo.

  1. TERRA

Proteggiamo il suolo e con esso la nostra salute, meno fertilizzanti chimici, più fertilizzanti organici, prodotti sul nostro territorio, dai nostri impianti, dal nostro settore agrozootecnico.

Conserviamo le foreste e manuteniamo i boschi: la salvaguardia delle foreste e la gestione sostenibile del suolo svolgono un ruolo fondamentale nell’assorbimento del biossido di carbonio e nel mantenimento dell’equilibrio climatico, preservare la biodiversità e mitigare gli effetti negativi del cambiamento climatico.

Valorizziamo i boschi anche come risorsa socio-economica promuovendo i suoi prodotti e le filiere connesse.

NUOVA LEGGE URBANISTICA

Promuoviamo un uso razionale del suolo, il benessere di città e comunità attraverso una nuova legge urbanistica moderna improntata alla semplificazione delle procedure e strumenti di pianificazione e programmazione territoriali orientati a ricercare il migliore equilibrio tra sviluppo economico-sociale e risorse ambientali.

 

  1. ACQUA

Valorizziamo le riserve di acqua delle nostre montagne, dei nostri acquiferi, difendiamole dall’inquinamento, garantiamo ai cittadini un’acqua buona, pura, libera dalle sostanze pericolose.  Proseguiamo nella progettazione e realizzazione degli invasi per raccogliere e conservare l’acqua quando c’è e usarla quando manca. Dobbiamo vincere la sfida contro gli inquinanti emergenti.

  1. FUOCO

Il biometano può diventare la fonte energetica Made in Piemonte, totalmente rinnovabile. Non solo, il biometano ci può aiutare a risolvere anche altri problemi ambientali, come l’eccesso di nitrati nelle falde, trasformandoli nell’opportunità di produrre fertilizzanti organici a km zero.

Dai nostri boschi gestiti sostenibilmente ricaviamo migliaia di tonnellate di legno per scaldare le nostre case. L’avanzamento tecnologico ci aiuterà a ridurre le emissioni di polveri e a migliorare ovunque la qualità dell’aria.

L’occasione è unica ed i tempi sono maturi per una produzione energetica rinnovabile e distribuita con la moltiplicazione delle comunità energetiche su larga scala, nell’industria e nei condominii, con l’obiettivo di ridurre la povertà energetica nella nostra regione dando una mano al pianeta.

  1. ARIA

Pensiamo a soluzioni innovative e incisive per affrontare il tema della qualità dell’aria in tutti i suoi aspetti, con particolare attenzione all’efficienza energetica di imprese e edifici, anche del patrimonio pubblico, nuovi sistemi di mobilità e sfruttando le capacità dell’intelligenza artificiale nel gestire il traffico, la generazione e la distribuzione di energia, integrando modalità nuove di spostarci, di spostare le merci, di lavorare, di produrre energia e di scaldarci. Guardiamo al futuro con fiducia, orientiamo la tecnologia a migliorare la vita delle persone.

La produzione di energia rinnovabile e la riduzione dell’emissione di gas climalteranti si affianca all’efficientamento energetico delle industrie e del patrimonio immobiliare, a partire dalle nostre case. La concretezza dell’azione viene da politiche coerenti.

 

NUOVO PIANO DELLA QUALITA’ DELL’ARIA

Il rapporto di valutazione di impatto della Commissione Europea nell’ambito della revisione della

Direttiva sulla qualità dell’aria ha dedicato alla Pianura Padana una serie di simulazioni delle concentrazioni degli inquinanti in base a diversi scenari di intervento. E anche nel bacino del Po si assiste, da anni, a una riduzione degli inquinanti in concomitanza con i piani locali di qualità dell’aria voluti dalla direttiva attuale.

In questo contesto è in fase di elaborazione l’aggiornamento del Piano regionale della qualità dell’aria e delle azioni ad esso connesse, per cui è stata istituita una Struttura Speciale – costituita dalle Direzioni regionali, dalle Province e Città Metropolitana, dal Politecnico, da Arpa, con il coordinamento di Ires Piemonte – con l’obiettivo di mettere a sistema le valutazioni relative all’impatto positivo sull’ambiente prodotto dalle varie misure del PNRR, dedicate alla sostenibilità ambientale e sviluppare innovazioni tecnologiche per la riduzione degli inquinanti.

Oltre alle misure previste dai diversi piani di decarbonizzazione del Green Deal, il Fit for 55 e il Repower EU, nel nuovo si conferma l’impegno per l’individuazione di interventi strutturali mirati, tra cui:

contrastare le emissioni relative ai trasporti, soprattutto dei vecchi veicoli Diesel (responsabili della gran parte delle emissioni di NOx), ad esempio con motorizzazioni alternative e biocarburanti innovativi;

ridurre progressivamente a zero gli impatti negativi della combustione di biomassa, che costituisce ancora oggi il 20% del riscaldamento nell’area del bacino del Po e incide sulla produzione di particolato e composti organici volatili non metallici (NMVOC), in focolari singoli, senza sistemi di abbattimento e di efficientamento energetico, anche adottando filtri antiparticolato;

ridurre le emissioni di ammoniaca da attività agricole e zootecniche che contribuiscono pesantemente alla formazione del particolato fine secondario, anche adottando soluzioni quali i Biomethane hub.

Le misure innovative studiate e quelle che saranno elaborate nel futuro metteranno sempre più a sistema i vari saperi e si porranno nel solco dell’impostazione suggerita dalla Commissione Europea per perseguire il rispetto dei limiti, pur nel tentativo di non vincolare la libertà dei singoli cittadini, favorendo l’implementazione dell’innovazione tecnologica ad esempio sul fronte dell’intelligenza artificiale per la fluidificazione del traffico, ma anche l’adozione di sistemi che possano migliorare la qualità dell’aria in luoghi ad alto inquinamento atmosferico, come incroci di traffico o strade trafficate o in aree particolarmente sensibili.

Particolare impegno sarà profuso, inoltre, nell’innovazione delle tecniche di monitoraggio della concentrazione degli inquinanti e nella valutazione dei risultati per il miglioramento continuo del sistema di contrasto all’inquinamento.

Daremo piena applicazione al piano per la gestione dei rifiuti approvato nel 2023 per centrare gli obiettivi previsi per la raccolta differenziata il raggiungimento del 70% al 2025, del 75% al 2030 e dell’82% al 2035 e per la riduzione complessiva dei rifiuti pro capite.

Due ferite dovranno trovare soluzione nei prossimi anni. È urgente infatti individuare una soluzione per le scorie nucleari a Trino, per cui va impostato un serio piano di bonifica, e per l’ex Acna di Cengio, dove la comunità attende da anni i risarcimenti dovuti.

 

PIEMONTE AD AMIANTO ZERO

La bonifica dell’amianto in tutto il territorio regionale per i manufatti delle imprese e dei cittadini è una priorità per garantire alla popolazione la salubrità degli ambienti di vita. Per fare questo dobbiamo applicare le più recenti tecnologie anche per superare la logica del conferimento in discarica dei rifiuti contenenti amianto.

 

BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI

Vogliamo continuare a lavorare per snellire le procedure amministrative e velocizzare il recupero dei siti contaminati per le destinazioni previste. L’obiettivo ulteriore è quello del recupero, la rigenerazione e la successiva valorizzazione di siti dismessi e di elementi del patrimonio produttivo regionale già infrastrutturato, limitando un ulteriore consumo di suolo con appropriate politiche di sostegno.

INNOVARE PER CRESCERE

6.1 A CHE PUNTO SIAMO

Nel 2023, il Pil del Piemonte vale 133 miliardi di euro e cresce in linea con il dato nazionale. Non accadeva da anni. La crescita è trainata da Torino e dalla manifattura che, nonostante, le difficoltà, paga ancora un terzo degli stipendi.

Due sono gli assi strategici: automotive e aerospazio. Sull’aerospazio in particolare abbiamo dato il via, dopo molti anni di attesa, alla Città dell’aerospazio e registriamo numeri in grande crescita. Tra il 2020 e il 2022 gli addetti sono passati da 20 mila a 35 mila, il giro d’affari da 7 a 8 miliardi e le aziende da 300 a 450.

A questo si aggiunge il settore digitale, rafforzato dal recente insediamento a Torino da parte del Governo della Fondazione AI4Industry, per dare vita al Centro nazionale per l’intelligenza artificiale dedicata proprio ad automotive e aerospazio.

In questo contesto si inserisce anche il lavoro che abbiamo fatto in questi anni per il futuro di Mirafiori.

L’accordo tra Regione Piemonte, Comune di Torino e Stellantis per l’HUB Europeo del riciclo avviato in autunno 2023 rappresenta senza dubbio una delle direzioni per consentire a questo territorio di affrontare la sfida della transizione industriale, ma deve essere accompagnato da una politica che assegni agli stabilimenti torinesi di Stellantis un nuovo modello in grado di riportare la produzione a 200.000 veicoli all’anno.

Anche sul fronte dell’Export il Piemonte si muove meglio della media nazionale: 64,9 miliardi di euro nel 2023, +9,1% rispetto al 2022, con un incremento superiore anche alla media del Nord Ovest, che è pari al +2,7%.

Per quanto riguarda l’occupazione, nel 2023 in Piemonte risultano occupati 1.801.000, +0,9% sul 2022, con un tasso di occupazione del 67,1%, superiore al 61,5 della media nazionale. Per contro nel 2023 il tasso di disoccupazione è sceso al 6,2%, rispetto al 6,5% del 2022 ed è più basso della media nazionale, al 7,7%. Sono buone anche le previsioni occupazionali per il trimestre marzo-maggio 2024: 87.000 contratti programmati dalle imprese piemontesi, +8,9% rispetto allo stesso periodo del 2023.

I dati economici in crescita sono frutto di una crescente capacità attrattiva del Piemonte. Negli ultimi anni grandi player internazionali hanno aperto siti produttivi in Piemonte. Per fare solo qualche esempio: Coca-Cola ha investito 30 milioni e ha riaperto il sito di Gaglianico per produrre bottiglie in PET riciclato, mentre nel maggio scorso è stata inaugurata a Torino la nuova fabbrica di Cartier nel nuovo sito costato 25 milioni di euro dove lavorano 450 persone di cui 120 appena assunte.

Sempre nell’ultimo anno, Bulgari a Valenza ha avviato i lavori per raddoppiare gli spazi dello stabilimento e assumere circa 650 nuovi dipendenti entro il 2028. C’è poi Google Cloud, che ha aperto a Torino la seconda “cloud region” in Italia con il compito di supportare l’accelerazione della digitalizzazione di aziende locali, amministrazioni pubbliche e organizzazioni globali.

In due anni, 2022-2023, hanno coinvolto il Piemonte ben 37 nuovi progetti di investimento per un valore di oltre 500 milioni. Oggi ci sono contatti in corso con 220 aziende grazie al lavoro coordinato del Team Attrazione, un gruppo di lavoro istituito dalla Regione in collaborazione con Ceipiemonte e agli altri soggetti del territorio, quali enti locali, associazioni di categoria, Camere di Commercio, sistema universitario, della ricerca e della formazione, per intercettare e accompagnare potenziali investitori. Questo lavoro ha già dato risultati riconosciuti: secondo il Financial Times il Piemonte è la sesta regione europea per la sua strategia di attrazione degli investimenti esteri.

Le grandi sfide ambientali, sociali, economiche, tecnologiche che la Regione, come ogni altro territorio in una dimensione globale, deve affrontare non possono essere risolte da attori o territori singoli in isolamento. Il Piemonte è riuscito a mantenere e difendere un buon posizionamento in termini di capacità di creazione e animazione di ecosistemi: si pensi anche solo alla politica dei Poli di Innovazione, ora armonizzata e potenziata anche attraverso la creazione di un unico Sistema regionale in grado di valorizzare le specializzazioni e sviluppare le sinergie, limitando i rischi di sovrapposizioni.

Anche per questo e per non rischiare di disperdere investimenti, relazioni e competenze – nella rapidissima evoluzione del contesto esterno – il Piemonte è ora pronto per promuovere un ulteriore livello di ecosistema collaborativo moderno ed efficace per l’interconnessione e messa in rete delle eccellenze e lo stimolo allo sviluppo in quelle aree ancora deboli nel nostro territorio, che metta a fattore comune le migliori realtà regionali, creando una catena di grande valore ed impatto ambientale, sociale, economico grazie anche a una governance condivisa che consenta la messa in rete delle diverse funzioni ed expertise valorizzandole vicendevolmente senza sovrapposizioni, a partire dalle aree del nostro territorio che più ne hanno bisogno.

POLITICHE INDUSTRIALI PER AFFRONTARE IL FUTURO

“Noi crediamo che un’economia non possa avere successo senza un’ampia base manifatturiera”

The Economist, 2011

Il Piemonte è una regione con forti radici manifatturiere, nonostante le crisi industriali che negli ultimi venti anni si sono succedute, e può contare su alcune filiere connotate da elevata specializzazione. All’interno di queste filiere sono presenti grandi e piccole imprese con punte di eccellenza riconosciute a livello internazionale.

Le aziende di medie o grandi dimensioni possono giocare un ruolo strategico nei livelli più elevati della filiera stessa, con una funzione di traino per le nostre PMI nella diffusione e nella selezione di nuove tecnologie. Esse hanno la necessità di rendere i loro processi sempre più veloci e accurati attraverso un miglioramento continuo. In questo contesto occorre rafforzare un ecosistema favorevole alla nascita e alla crescita delle start up che sono in grado di fornire un contributo estremamente importante in termini di idee innovative e la cui presenza rappresenta un asset rilevante per un territorio che vuole migliorare la propria competitività. Ecco perché fattori quali il capitale umano e le competenze, i processi e le decisioni data driven diventano più che mai rilevanti.

In questi anni siamo stati al fianco delle nostre imprese, attraverso la programmazione e i fondi europei, per sostenere la loro competitività, la capacità di innovare e la sfida della transizione ecologica e industriale. Il Piemonte è stata la prima Regione, in Italia, insieme all’Emilia Romagna ad aver il Fesr approvato e questo ci ha consentito di avviare rapidamente le misure e i bandi per mettere a disposizione le risorse: quasi 1,5 miliardi di euro, oltre 500 milioni in più rispetto al periodo 2014-20.

Tra questi sono già state stanziate le seguenti risorse:

250 milioni per ricerca, sviluppo e innovazione
92 milioni per investimenti in efficienza energetica
ed energia da fonti rinnovabili
84 milioni per investimenti in digitalizzazione
50 milioni per investimenti in competitività
45 milioni per internazionalizzazione imprese
35 milioni per attrazione investimenti e nuove unità produttive
60 milioni per accesso al credito imprese

Totale: 616 milioni di euro

Per quanto riguarda la dimensione economica sempre più di impatto per il futuro delle Start up, il Piemonte ha da sempre un ruolo di rilievo a livello nazionale e, infatti, il volume della produzione del sistema delle startup innovative è passato in 4 anni da 6 a 46 milioni di euro, la crescita annuale è del 66 per cento, il che significa che il sistema raddoppia ogni 22 mesi (fonte Unioncamere).

Nell’ambito del Programma Regionale FSE sono stati finanziati interventi di sostegno alla nascita delle start up per gli anni 2023-2024, destinando risorse per 5 milioni di euro.

Sempre rimanendo sul tema delle tecnologie emergenti, la produzione di microchip e semiconduttori è tra i nuovi settori su cui la Regione punta per i prossimi anni, che si accompagnano alla manifattura d’eccellenza, all’automotive – è proprio di queste settimane la nascita della Vehicle Valley per valorizzare la nostra filiera dell’auto dal punto dell’ingegneristico, della produzione e del design – alla logistica e all’aerospazio. In particolare, per quanto riguarda i semiconduttori il Piemonte nel 2025 sarà alla presidenza dell’Alleanza europea per i semiconduttori, di cui oggi è vicepresidente.

 

6.2 COSA FAREMO

FISCALITÀ E FINANZA DI FILIERA: LA POLITICA INDUSTRIALE DELLE 4 F

  1. FACILITARE

rafforzare le filiere strategiche dell’economia regionale con un’attenzione alle specializzazioni esistenti nei diversi ambiti territoriali regionali

valorizzare le filiere e le specializzazioni esistenti, ma non rappresentate come patrimonio di eccellenza del territorio ad esempio la microelettronica ed il legno

accelerare le dinamiche di reindustrializzazione nei territori, semplificando le procedure per il riuso, con una attenta riflessione sulle potenzialità di uso di siti industriali dismessi come hub di produzione energetica in Partenariato Pubblico Privato – PPP

ridurre i tempi di risposta alle istanze delle piccole imprese attraverso un supporto mirato e un ufficio dedicato in Regione Piemonte, in collaborazione con Unioncamere Piemonte

 

  1. FINANZIARE

prevedere crediti d’imposta per investimenti delle PMI in innovazione e nelle filiere verdi

supportare le PMI nella patrimonializzazione per ridurre la sottocapitalizzazione e contenere l’esposizione creditizia nel breve termine anche favorendo fusioni e acquisizioni per la crescita dimensionale a livello territoriale

abilitare investimenti in tecnologie per la riduzione dell’inquinamento e aumento della sicurezza intrinseca

continuare a sostenere con forza ricerca, sviluppo ed innovazione, transizione verde e digitale attraverso l’utilizzo delle risorse europee disponibili (FESR)

 

  1. FAVORIRE

l’aumento di marchi e brevetti supportando la realizzazione di proof of concept

i processi di cooperazione all’interno dei settori produttivi anche in un’ottica di crescita dimensionale e di supporto all’internazionalizzazione

le attività di cooperazione pubblico-private per il reshoring e il nearshoring delle attività produttive e per progetti industriali strategici

la sostituzione nei cicli produttivi delle sostanze chimiche a maggior impatto con quelle verdi, l’acquisizione delle certificazioni ambientali, la riduzione del consumo di materie prime e la cultura ESG

il sostegno all’attrazione di investimenti esteri e il mantenimento e lo sviluppo delle articolazioni delle multinazionali presenti sul territorio

il riuso di siti dismessi con incentivi e sgravi fiscali per le imprese che acquistano e riqualificano capannoni nelle immediate prossimità del proprio stabilimento

 

  1. FORMARE

continuare nel sostegno delle Academy di filiera con attenzione a eventuali nuove filiere e in sinergia con i dipartimenti di formazione

promuovere e potenziare la rete degli Its, diffondendo tra i giovani, e tra i genitori, maggiore consapevolezza della qualità e delle potenzialità di questi corsi di studio ad alta specializzazione innovativa.

 

TUTELARE IL PATRIMONIO DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE:

Occorre fornire alle PMI uno strumento agile e veloce per ristrutturarsi, una procedura semplificata di “composizione assistita della crisi” permettendo di negoziare accordi con i creditori in modo rapido ed efficace.

La Regione creerà un Fondo a capitale misto pubblico-privato a sostegno delle piccole e medie imprese e di supporto alle filiere. Sul modello di quanto la Francia ha fatto per il settore auto, anche l’Italia deve sostenere un settore che può e deve ripartire a fronte dell’incessante lavoro fatto a livello nazionale ed europeo, per rivedere con forza l’enunciato contenuto nel programma europeo per l’abbattimento delle emissioni di CO2.

Le nuove tecnologie e la ricerca, per rendere sempre più performanti e non inquinanti le vetture, necessitano di notevoli investimenti e non possiamo lasciare il campo solo ai colossi orientali. Il fondo avrà quindi la mission di supportare e sostenere le filiere con investimenti a 5-10 anni di orizzonte. Una modalità innovativa che consentirebbe allo Stato di supportare le imprese senza una presenza invasiva, che finora è stato il motivo che ha maggiormente frenato la smobilizzazione delle partecipazioni.

SEMPLIFICARE PER COMPETERE

7.1 A CHE PUNTO SIAMO

In Regione Piemonte si è lavorato molto in questi anni per semplificare i processi amministrativi che si contrappongono all’imprenditorialità e per facilitare l’accesso ai servizi da parte della cittadinanza con attenzione alle fasce più deboli.

Il Piemonte ha posto estrema importanza sulla digitalizzazione e la Regione è stata capace di farne buon uso, non inseguendo mode o facili entusiasmi tecnologici. Sono stati infatti effettuati investimenti in asset importanti, dalla rete al cloud, dai dati alla sicurezza cibernetica, che hanno dato buoni frutti, anche di fronte all’emergenza del Covid.

La disponibilità di sistemi informativi regionali, governati direttamente e non dipendenti da tempi e vincoli nazionali, ha d’altronde permesso alla Regione di essere efficace e vicina al suo territorio nelle azioni di programmazione e gestione dei finanziamenti ordinari e straordinari: tra il 2019 e il 2024 sono state gestite oltre 700.000 domande e progetti di cittadini e imprese ed erogati quasi 3,5 miliardi di contributi.

Innovazione, velocità, semplificazione e riduzione della burocrazia sono stati in questi anni i concetti guida per l’amministrazione regionale nel perseguire (anche grazie alla capacità di sfruttare strumenti e finanziamenti straordinari come quelli del PNRR) la digitalizzazione sempre più pervasiva dei servizi, venendo incontro ai bisogni di cittadini, imprese e territori: si pensi per esempio al portale “Piemonte TU” dedicato ai servizi per i cittadini, alle pratiche per l’edilizia, l’ambiente e l’energia ormai dematerializzate, o agli applicativi online per il sostegno alle disabilità e alla non autosufficienza (grazie alla piattaforma Welfare Scelta Sociale, con 90 milioni messi a disposizione delle famiglie piemontesi) e per il Bonus TPL (24 milioni di euro per favorire il passaggio ad una mobilità sostenibile).

A questo si aggiunge l’enorme contributo alla gestione e al superamento della pandemia attraverso la piattaforma Covid voluta dalla Regione e realizzata dal CSI che ha supportato l’intero sistema sanitario e gli enti locali nel fronteggiare l’emergenza, il portale www.ilpiemontetivaccina.it che ha coadiuvato la somministrazione di oltre 10 milioni di vaccini e la piattaforma per la residenzialità nata durante il Covid e divenuta un sistema permanente di monitoraggio in tempo reale delle oltre 700 Rsa e altre strutture residenziali del Piemonte.

Tra gli ultimi strumenti digitali messi a punto per volontà della Regione c’è anche la piattaforma dedicata al monitoraggio degli interventi PNRR a regia regionale, che consente di verificare in modo trasparente e geolocalizzato lo stato di avanzamento dei numerosi interventi finanziati sul nostro territorio.

In questa linea la Regione ha esercitato un importante ruolo di supporto verso gli Enti locali, in ottica di sussidiarietà e di integrazione piena di tutte le aree del territorio piemontese: grazie alla misura regionale “Cloud computing e pubblica amministrazione piemontese”, finanziata con fondi della passata programmazione POR FESR, è stato possibile far crescere l’efficienza e la sicurezza dei sistemi informativi di centinaia di Comuni supportati nella transizione al cloud sulla piattaforma regionale pubblica Nivola, rispondente ai più elevati requisiti di sicurezza e di performance (certificazione ACN, qualificazione PSN). Sono stati sviluppati e diffusi, in ottica di piena coerenza con gli standard nazionali, importanti servizi per tutta la PA territoriale, dal sistema dei pagamenti online alla soluzione per la gestione da parte dei Comuni dell’edilizia residenziale pubblica ed in generale l’accompagnamento alla trasformazione degli Enti locali del territorio è stato accompagnato dall’iniziativa Piemonte Digitale 2030.

 

7.2 COSA FAREMO

PER UN PIEMONTE FACILE AD “ATTRAZIONE DIGITALE”

“Non è il più forte della specie a sopravvivere, né il più intelligente a sopravvivere. È quello che si adatta di più al cambiamento”

Charles Darwin

Il Piemonte dovrà diventare una reale “Smart Region Data-Driven”, dove l’utilizzo delle piattaforme digitali permetterà una reale comunicazione proattiva con imprese e con tutti i cittadini. La Regione svilupperà una piattaforma regionale di integrazione digitale di qualsiasi momento di relazione ed interazione con imprese, cittadini, pazienti e turisti, permettendo a tutti di comunicare con l’amministrazione in modo proattivo e costruttivo, in forma “amichevole e collaborativa” e continuerà ad investire nella valorizzazione dei dati pubblici (piattaforma yucca).

La forte spinta verso la digitalizzazione di tutti gli aspetti della vita quotidiana non dovrà diventare un motivo di disuguaglianza tra i cittadini: tutti devono poter avere accesso ai benefici che ne derivano ed essere protetti dai potenziali rischi. In questo senso va ulteriormente rafforzata l’azione regionale, già concretizzata nella realizzazione, con otto milioni di investimento del PNRR, di 187 punti di facilitazione digitale aperti presso i Comuni del territorio (94% dei Comuni piemontesi raggiunti). Dobbiamo raggiungere il 100%! Sarà anche fondamentale garantire il mantenimento dei punti attivati o di parte di essi anche dopo l’esaurimento delle risorse PNRR.

A supporto di questa strategia verrà portato a sistema il progetto Piemonte Digitale 2030 avviato nel 2022 in collaborazione con Fondazione Piemonte Innova e Csi Piemonte, finalizzato a raccogliere i bisogni di competenze e innovazione dei piccoli comuni attraverso la creazione di una piattaforma di innovazione regionale di buone pratiche. Il problema dei territori, soprattutto i più piccoli, è infatti prima di tutto la mancanza di competenze e risorse umane e la difficoltà di mettere a sistema le sperimentazioni, soprattutto sui temi dell’innovazione e delle nuove sfide collegate alla transizione digitale e sostenibile. I dati possono aiutare a colmare questo divario.

Pensiamo dunque alla creazione di una Piattaforma di Innovazione Regionale che raccolga e metta in condivisione le buone pratiche – anche amministrative – e i progetti più innovativi (tra cui quelli finanziati dai fondi regionali, nazionali e dalle fondazioni) e che sappia fornire linee guida su come attivare progetti e servizi sui temi della doppia transizione digitale e sostenibile, sulle sperimentazioni smart che facilitano il mantenimento e l’attrazione sui territori dei giovani, la creazione di imprese innovative e la tutela dei più deboli a partire dagli anziani (es. dalla telemedicina, al coworking, dai trasporti a chiamata e servizi per l’infanzia a programmi turistici che intercettano i nuovi target).

Una piattaforma che promuoverà le buone prassi e che:

potrà fornire anche strumenti di supporto alla politica industriale regionale amplificando e valorizzando gli attori e le azioni già presenti con l’attivazione di una vera “Data Driven Policy”

sosterrà e faciliterà l’attivazione di partenariati pubblico privati per aumentare il più possibile l’adozione di soluzioni innovative nel contesto pubblico, stimolare la partecipazione di PMI e start-up agli appalti di innovazione

potrà mettere a disposizione innovativi strumenti di monitoraggio dei risultati, restituendo una vista di impatto delle politiche attivate.

La PA regionale potrà poi ulteriormente essere rafforzata attraverso azioni di stimolo del mercato, in particolare con azioni di procurement innovativo che indirizzino i bisogni emergenti del settore pubblico in termini di applicazioni dell’AI. L’intelligenza artificiale sarà infatti sempre più fondamentale nei settori chiave dell’interazione e della comunicazione con i cittadini (mediante assistenti virtuali intelligenti), dell’automazione dei processi, per potenziare l’efficienza, del supporto alla pianificazione e alle decisioni pubbliche grazie a strumenti di “digital twin”, o tramite la realizzazione di strumenti pre-competitivi di facilitazione dello sviluppo di soluzioni AI di interesse pubblico.

Altri elementi sono cruciali per riportare il Piemonte tra le aree di punta dello sviluppo europeo: occorre in particolare consolidare e rilanciare la vocazione ICT delle nostre imprese, anche favorendo una sempre più completa infrastrutturazione e un sempre migliore accesso ai servizi in tutte le parti del territorio piemontese. Il completamento della copertura regionale con la fibra, e lo sviluppo del 5G, pur non dipendendo solo dalla regione, dovranno essere priorità assolute.

Per il complesso delle PMI piemontesi, la Regione procederà dunque  – tramite i finanziamenti del FESR 2021-2027 – con programmi di sostegno per la transizione digitale e sostenibile a supporto di investimenti in infrastrutture digitali e cybersecurity, progetti per l’adozione di sistemi integrati a supporto della crescita e la resilienza e progetti sulle tecnologie emergenti a supporto della competitività, tenuto conto delle peculiarità e caratteristiche settoriali e dimensionali del tessuto produttivo regionale.

PER UN PIEMONTE CONNESSO

8.1 A CHE PUNTO SIAMO

Quando ci siamo insediati nel 2019 abbiamo trovato un Piemonte fermo e grandi opere bloccate. Era ferma la Torino-Lione, che oggi invece va avanti a pieno ritmo. A dicembre sono stati assegnati i lavori per il tratto italiano e nel 2032 sarà completata. La Tav rappresenta insieme al Terzo Valico il sistema vitale di trasporti dell’Europa. Il fatto che le due direttrici strategiche della mobilità di merci e persone del continente si incrocino in Piemonte, ci rende sempre di più cuore degli scambi e centro delle attività commerciali e logistiche.

Nel 2019 l’autostrada Asti-Cuneo era ferma, senza autorizzazioni, senza soldi e senza la prospettiva di veder finiti i cantieri. L’abbiamo sbloccata e ora sono in corso i lavori dell’ultimo lotto per completare l’opera entro fine anno. Un risultato importante che si aggiunge a un altro obiettivo raggiunto: aver ottenuto dalla società concessionaria la revisione del piano finanziario per poter garantire il transito gratuito della tangenziale e dell’accesso all’ospedale di Verduno.

Stesso discorso per la Pedemontana piemontese: la Regione è riuscita a sbloccare il progetto fermo da tempo del valore di quasi 400 milioni di euro e lo scorso agosto sono partiti i lavori. Abbiamo riaperto la galleria di Omegna, garantendo il transito a pendolari e turisti ed entro l’anno il traffico sarà possibile in entrambe le direzioni. Abbiamo ottenuto risorse per l’ultimo lotto della tangenziale di Mondovì (70 milioni), per il collegamento Sud-Ovest della tangenziale di Asti (104 milioni), per la variante di Demonte (85 milioni) per la quale è stato anche nominato un commissario straordinario per velocizzare procedure e lavori di un’opera ferma da anni. E ancora risorse per la variante di Re e per il ponte Ribellasca nel Vco (138 milioni) e per la superstrada Novara-Vercelli (74 milioni). La Regione ha poi inserito il traforo dell’Armo Cantarana nei programmi delle opere richieste all’Anas, riuscendo in seguito a ottenere il finanziamento per la progettazione, che inizierà entro la fine dell’anno; la partenza dei lavori è prevista nel 2026. Abbiamo individuato le risorse per la Rivarossa- Front, nel Torinese, un’opera attesa da oltre 30 anni che nel 2025 potrà finalmente veder partire i cantieri.

Per quanto riguarda i lavori del tunnel del Tenda, su cui la Regione non ha alcuna competenza diretta, abbiamo avviato, insieme alla Provincia e ai Comuni, un comitato di monitoraggio per vigilare sul rispetto dei tempi. Abbiamo chiesto ad Anas di pretendere dall’azienda che sta eseguendo i lavori il rispetto dei tempi previsti per il cantiere e che non siano accordate proroghe in caso di ritardi. Le eventuali penali dovranno essere assegnate come ristoro al territorio che da troppi anni attende quest’opera e subisce i danni economici conseguenza dei ritardi. Abbiamo inoltre assegnato al Politecnico di Torino uno studio per approfondire la possibilità, quando sarà aperto il tunnel, del traffico con doppio senso di marcia.

Per quanto riguarda il trasporto ferroviario, abbiamo riattivato le ferrovie Casale-Mortara e Asti-Alba, chiuse da 12 anni. A gennaio 2024, abbiamo aperto la linea Torino-Ceres, ovvero il collegamento diretto tra il centro di Torino e l’aeroporto, con prolungamento a Alba, Bra e Fossano e i territori Unesco che diventano quindi raggiungibili direttamente in treno dall’aeroporto. A gennaio è prevista la riapertura della Cuneo-Saluzzo-Savigliano. E sono in via di definizione i lavori che consentiranno la riapertura della Ceva-Ormea dal 2028.

Abbiamo chiesto e ottenuto dal Governo Meloni la nomina di un commissario di governo per la realizzazione della linea 2 della metropolitana di Torino.

 

8.2 COSA FAREMO

PER UN PIEMONTE COLLEGATO E RAGGIUNGIBILE OVUNQUE

“Mi muovo, dunque sono”

Haruki Murakami

 

Il Piemonte vuole rinsaldare la propria posizione di regione leader a livello europeo.

È strategico consolidare la centralità nella rete europea dei trasporti con l’obiettivo del completamento dei corridoi TEN-T (Trans-European Networks – Transport), che migliorerà le connessioni con tutti i mercati mondiali grazie allo sviluppo della rete infrastrutturale e alla manutenzione programmata, secondo tempi consoni e concordati, dei valichi alpini, In questo contesto il Piemonte sollecita la riapertura in tempi rapidi del traffico ferroviario al Frejus e l’avvio di un valutazione sul raddoppio del tunnel del Monte Bianco, non più procrastinabili in termini di accessibilità dell’arco alpino.

L’avanzamento ed il completamento delle reti TEN T renderanno poi i nodi urbani piemontesi centro di nuove esigenze di mobilità per le merci e per le persone e richiederanno la necessità di attivare, anche attraverso specifici finanziamenti europei, più fitte connessioni rivolte agli utenti, ampliando così le potenzialità dei collegamenti internazionali.

 

LE MERCI

Con la crescita e lo sviluppo del Porto di Genova, il Piemonte consolida il suo ruolo di retroporto

naturale e risulta pertanto strategica la richiesta già avviata dalla Regione Piemonte, e che intendiamo portare avanti, di entrare a far parte della governance delle Autorità portuale ligure, nel contesto della riforma del settore a cui sta lavorando il governo nazionale.

Quando saranno completati i due corridoi europei Genova Rotterdam e Lisbona Kiev, il Piemonte sarà il punto d’incrocio dei due assi strategici di movimentazioni delle merci di tutta Europa e questo già oggi rende il nostro territorio estremamente attrattivo per nuove attività legate alle merci e alla logistica. Negli ultimi anni sono cresciuti il polo logistico di Novara, quello di Alessandria, ed è stato avviato il piano di rilancio per Orbassano, l’interporto di riferimento per la città di Torino. A questi tre poli si collega l’attività di grandi piattaforme, centri logistici e numerose imprese e operatori del settore. La logistica non è solo attività di servizio per l’industria e l’agricoltura, ma anche settore produttivo indipendente, in quanto generatrice di servizi e di sviluppo. Questo perché gli interporti sono luoghi in cui le merci vengono trasformate e sono quindi attivatori di valore aggiunto e di indotto.

È intenzione della Regione proseguire nello sviluppo della “Zona logistica semplificata” che porterà numerosi vantaggi in termini di insediamento delle imprese e semplificazione amministrativa.

Per favorire una logistica rispettosa dell’ambiente, in cui la quota di merci trasportate su ferro dovrà aumentare, prevediamo la possibilità per i piccoli operatori dell’ultimo miglio di accedere ad agevolazioni per l’acquisto o il noleggio di mezzi ecologici. L’ammodernamento non è solo costruzione di infrastrutture ma anche loro manutenzione: una rete stradale sicura, grazie agli interventi di manutenzione evolutiva per l’installazione di sensoristica e segnaletica adeguata al miglioramento della sicurezza della circolazione.

 

LE PERSONE

Il primo obiettivo è di avviare ed affidare i servizi per la riapertura delle linee ferroviarie sospese agli operatori ferroviari come abbiamo già fatto negli ultimi anni con le riaperture dell’Asti-Alba, Casale-Mortara, della Cuneo-Saluzzo-Savigliano a gennaio 2025 e dal 2028 anche della Ceva-Ormea.

Tutti i piemontesi saranno connessi alle stazioni ferroviarie, anche con servizi flessibili, nel caso in cui i servizi di linea non siano adeguati alle proprie esigenze di mobilità, ed anche nelle giornate festive con attenzione a tutti gli eventi turistici ed enogastronomici che il Piemonte offre durante l’intero anno.

Il Servizio Ferroviario Metropolitano nel nuovo mandato svilupperà a pieno le sue potenzialità completando i collegamenti mancanti quali il servizio Sfm5 (Orbassano-Chivasso) ed Sfm8 che collegherà Moncalieri ad Ivrea e potenziando quelli attuali, con il prolungamento dell’Sfm6 Asti-Torino, fino all’aeroporto entro fine anno, e la connessione diretta tra l’aeroporto e la Valsusa con il completamento dei lavori sul passante di Torino, in modo da garantire il collegamento tra Torino e l’aeroporto ogni 15 minuti.

 

NUOVO ABBONAMENTO ANNUALE A TARIFFA UNICA E SERVIZI SMART

Viaggiare ovunque in Piemonte sarà possibile con il nuovo abbonamento annuale a tariffa unica con cui si potrà viaggiare su tutti i mezzi di trasporto pubblico con meno di 5 euro al giorno.

Muoversi con il trasporto pubblico sarà più facile anche grazie agli investimenti della Regione in digitalizzazione delle imprese e al completamento dei progetti MAAS già avviati; ogni cittadino avrà informazioni tempestive sui servizi di trasporto pubblico e potrà prenotare la propria corsa tramite il proprio smartphone.

 

MEZZI PUBBLICI GRATUITI PER GLI UNDER 26 A TORINO E AREA METROPOLITANA

Muoversi con il trasporto pubblico sarà più conveniente per gli studenti. La Regione intende istituire la “tessera dello studente” che consente ai giovani UNDER 26 di viaggiare gratis sui mezzi del trasporto pubblico. Si comincia entro la fine del 2024 a Torino e nell’area metropolitana, con l’obiettivo di ampliare la sperimentazione ad altri centri urbani, che potranno anche beneficiare del maggior sostegno del TPL e ridurre il traffico veicolare. La misura mira a rendere più attrattiva la nostra regione per gli studenti universitari e i giovani talenti e per sostenere le famiglie nel percorso di crescita dei ragazzi.

 

TRASPORTO A CHIAMATA PER OSPEDALI E VISITE MEDICHE

Sul modello di una sperimentazione che è in corso di avvio nell’Alessandrino, vogliamo attivare progressivamente in tutto il territorio regionale servizi flessibili verso gli ospedali per venire incontro alle esigenze di mobilità per visite mediche, esami e terapie: prenotando la propria prestazione ospedaliera il cittadino potrà anche prenotare il viaggio con i mezzi pubblici potendo così contare su un servizio a chiamata programmato.

 

Il nuovo CUP (Centro unico prenotazioni) della sanità regionale, che sarà multicanale, consentirà di prenotare anche il viaggio con trasporto pubblico locale a seguito della prenotazione delle proprie visite mediche per terapia, controllo, diagnosi.

 

SERVIZI TPL PERSONALIZZATI PER STUDENTI E LAVORATORI

Analogamente vogliamo lavorare per strutturare soluzioni flessibili e “personalizzate” per quei servizi dedicati prevalentemente a segmenti ben definiti e circoscritti di clientela caratterizzati ciascuno da esigenze ripetitive ben identificabili, come ad esempio studenti di grandi plessi scolastici, lavoratori di grandi “plants” industriali e di logistica.

 

LE PICCOLE STAZIONI COME LUOGO DI AGGREGAZIONE

Le stazioni ferroviarie dei centri minori rappresentato un presidio di territorio e intendiamo, dove possibile, valorizzarle e trasformarle in centri di coesione territoriale, anche per contrastare il fenomeno dell’abbandono e del degrado soprattutto sulle linee minori e nelle zone più isolate. La Regione intende quindi promuovere le iniziative dei territori finalizzate a rivitalizzarli e renderli luoghi sicuri e di aggregazione sociale.

 

+ BUS + GREEN

Vogliamo proseguire nel percorso di rinnovo degli autobus, verso tecnologie green per ridurre le emissioni: elettrici, a idrogeno e biocombustibili.

 

OPERE CONTRO IL DISSESTO IDROGEOLOGICO

PER UN PIEMONTE PIÙ SICURO

In questi 5 anni, grazie al programma Rendis del ministero dell’Ambiente, abbiamo avviato interventi contro il dissesto idrogeologico per 150 milioni di euro, tra quelli di prevenzione e di mitigazione del rischio che intendiamo proseguire e portare a termine. Siamo intervenuti per ristorare i danni degli eventi calamitosi, purtroppo sempre più frequenti, a seguito dei quali con i Comuni di volta in volta coinvolti abbiamo avviato piani di intervento per la messa in sicurezza del territorio pari a oltre 100 milioni.

È in corso e sarà completato un vasto programma di interventi per la manutenzione e pulizia dei corsi d’acqua: con una procedura innovativa che coinvolge i privati, è già stato rimosso dai letti dei fiumi circa un milione di metri cubi di materiali rendendo i fiumi più puliti e più in grado di “affrontare” piene e smottamenti, con un introito di circa un milione per la Regione e garanzie di messa in sicurezza del nostro territorio. Si tratta di programma periodici che potenzieremo e continueremo a lanciare anche nei prossimi anni, nella convinzione che la cura del territorio sia la prima forma di prevenzione da allagamenti e smottamenti. Abbiamo anche sburocratizzato le pratiche per le operazioni minori di sistemazione e messa in sicurezza degli argini dei fiumi per dare risposte più veloci e tempestive alle comunità.

IL PIEMONTE PER LE AREE INTERNE E I PICCOLI COMUNI

9.1 A CHE PUNTO SIAMO

Siamo convinti che la montagna sia un patrimonio prezioso del Piemonte, così come le persone che vi abitano. Per questo abbiamo avviato una serie di misure innovative per favorire il popolamento delle nostre montagne e il potenziamento dei servizi a disposizione di chi vi abita. Per esempio, con 37,5 milioni di euro abbiamo finanziato 106 domande “Botteghe dei servizi”, attività commerciali, aperte o recuperate, in comuni montani che diventano antenne della Pubblica amministrazione per offrire servizi utili alla cittadinanza, come internet point, sportelli della Pa, biglietterie del trasporto pubblico, e-commerce, consegna pacchi e noleggio attrezzature. Un progetto strategico per sostenere le attività in alta quota, offrire servizi a chilometri zero e mantenere vive le comunità dei piccoli centri di collina e montagna.

Il progetto “La montagna del Piemonte ti offre una nuova vita” ha assegnato oltre 10 milioni di euro a 302 domande, che hanno ricevuto un contributo che varia da un minimo di 10.000 ad un massimo di 40.000 euro, per sostenere progetti di vita in montagna come incentivo a chi vuole trasferirsi da una città italiana in uno dei piccoli paesi delle montagne piemontesi.

Con un investimento complessivo di quasi 40 milioni, abbiamo lanciato la costituzione delle Green Communities, comunità locali che si coordinano per valorizzare in modo equilibrato le risorse principali di cui dispongono (acqua, boschi e paesaggio) e aprire un nuovo rapporto sussidiario e di scambio con le comunità urbane e metropolitane.

9.2 COSA FAREMO

PER UN TERRITORIO COESO ED EQUO CHE VALORIZZA E SOSTIENE LE PICCOLE COMUNITÀ

Le valli alpine del Piemonte sono un valore aggiunto determinante nell’economia regionale e devono essere valorizzate non solo per quanto producono, ma soprattutto per quello che offrono al territorio e alla comunità.

Lo spopolamento delle valli meno turistiche e la difficoltà a mantenere livelli di servizi diventano criticità tali da mettere in crisi un settore che per il Piemonte è di vitale importanza. È quindi sicuramente prioritaria è una forma di defiscalizzazione degli oneri contributivi per chi crea posti di lavoro in aree montane così come incentivi a fondo perduto per chi vi crea nuove imprese.

Diventa necessario intervenire con azioni specifiche nei vari ambiti che interessano la montagna:

investire sulla viabilità per rendere più veloci i collegamenti migliorando le vie di accesso sia stradali che ferroviarie

ottimizzare i servizi pubblici di mobilità che devono essere a misura di valle delegando alle Unioni dei comuni l’organizzazione e la gestione del servizio mantenendo invariati i costi.

investire in una edilizia di servizio per far sì che i lavoratori occupati nelle attività turistiche possano disporre di abitazioni a costi calmierati

finanziare i comuni montani per trasformare gli acquedotti di montagna in acquedotti che producano energia idroelettrica là dove le conformazioni del territorio lo permettono creando energia green e riducendo i costi

istituire in Regione un ufficio bandi europei per supportare le Unioni dei Comuni che troppo spesso non hanno strutture che permettono loro di sfruttare importanti finanziamenti

sostenere le strutture alberghiere soprattutto quelle a gestione famigliare, in attività di modernizzazione o ampliamento per creare nuovi posti letto a fronte del crescente interesse verso il turismo d’altura

Nel prossimo quinquennio proseguiremo con il sostegno e il finanziamento delle politiche dedicate allo sviluppo dei servizi che rendano sempre più accessibili e vivibili le aree interne e montane e che consentano alle comunità che hanno scelto il nostro incredibile territorio, in cui ancora convivono bellezza, biodiversità e risorse importanti, luoghi facili da vivere e interconnessi. Questo con particolare riguardo ai giovani cosiddetti nomadi digitali, alle scelte di equilibrio tra vita e lavoro, che la diffusione dello smart working consente oggi più che in passato, e al recupero di antichi mestieri in chiave moderna. Potenzieremo le buone pratiche già sperimentate, tra cui ad esempio le “Botteghe dei Servizi”, vere antenne di servizi della pubblica amministrazione e prezioso antidoto allo spopolamento.

 

VALORIZZAZIONE DELL’AGRICOLTURA DI MONTAGNA

Vogliamo inserire dei criteri di premialità per le aziende agricole che si impegnano a realizzare attività a vantaggio del territorio montano. Alle aziende agricole situate nei territori montani deve infatti essere riconosciuto un ruolo sociale in quanto, proprio come accade per le attività commerciali, grazie alla loro presenza la montagna riesce a essere viva e ad attrarre interesse.

L’attività pastorale è poi lo strumento per il mantenimento e per la corretta gestione del territorio e salvaguarda la biodiversità e il paesaggio naturale.

Gli effetti positivi si ripercuotono anche sullo sviluppo turistico e fruitivo oltre ad avere un ruolo fondamentale nel mantenimento delle infrastrutture rurali e delle pratiche tradizionali trasmettendo di conseguenza le tradizioni alle generazioni future.

 

CREAZIONE DELLE AST – AGENZIE DI SVILUPPO TERRITORIALE

I 14 Gruppi di Azione Locale (GAL) oggi sono già, di fatto, agenzie di sviluppo per i territori collinari e di montagna ma possono utilizzare solo i fondi Leader.

Grazie alla loro organizzazione e alle loro sedi che coprono tutto l’arco alpino del Piemonte hanno una conoscenza capillare del territorio. Presso i Gal dovranno trovare sede le nuove Agenzie di sviluppo territoriale (AST). Il compito prioritario che avranno sul territorio sarà quello di diventare strumento di promozione e supporto all’accesso ai fondi europei, strutturali e non, esistenti e al contempo di predisporre un Piano di Sviluppo Integrato.

 

SOSTEGNO AI PICCOLI COMUNI

Così come previsto dal Piano Triennale AGID 2024-2026 vogliamo confermare con i fatti la centralità delle comunità che si organizzano, si raccontano, si scambiano esperienze, imparano le une dalle altre con una amministrazione regionale che non è solo l’ente normatore, ma ha una nuova funzione di tutor coach.

In questo quadro si inseriscono le azioni di sviluppo e supporto alla capacità amministrativa avviate con la programmazione del FESR 2021/27 e che potranno essere ulteriormente rafforzate ad esempio in materia di appalti.

Un’azione fondamentale di sostegno, soprattutto rispetto ai piccoli comuni, potrà dunque essere effettuata promuovendo e incentivando l’attivazione di Uffici di Transizione Digitale con funzionari a scavalco tra i vari comuni; per essere davvero coerenti con la strategia del nuovo mandato e ragionare sempre in ottica di doppia transizione, questi Uffici potrebbero essere denominati UTDS – ovvero Uffici di Transizione Digitale e Sostenibile.

Queste competenze sono infatti particolarmente rare e preziose e necessitano di continuo aggiornamento, basti pensare al tema della qualità degli acquisti che implica la conoscenza dell’ utilizzo di piattaforme di e-procurement per la gestione degli appalti che potrebbe migliorare l’efficienza, la trasparenza e la tracciabilità dei processi di acquisto, così come la capacità di scrivere Appalti di innovazione (Innovation procurement) che promuovono l’acquisto di soluzioni innovative, incoraggiando la collaborazione con il settore privato per sviluppare e implementare nuove tecnologie o servizi.

IL PIEMONTE PER I PROTETTORI DELLA NOSTRA TERRA

10.1 A CHE PUNTO SIAMO

L’agricoltura è un grande patrimonio ambientale e economico del nostro Piemonte. La sosteniamo e la difendiamo da chi, soprattutto in Europa, in questi anni ha pensato che l’agricoltura potesse essere un’attività che fa danno all’ambiente. Noi siamo invece convinti del contrario: nessuno cura di più l’ambiente e la terra di chi ne ha bisogno per la propria attività. Il nostro patrimonio agroalimentare è noto e apprezzato in tutto il mondo, come dimostrano le nostre produzioni vitivinicole, la nostra frutticultura, le filiere della carne e del latte. Prodotti sostenibili e di alta qualità che portano le etichette piemontesi sulle tavole dell’Italia e del mondo.

Per questo la Regione in questi anni ha lavorato, in collaborazione con Bruxelles, per aumentare le risorse destinate all’agricoltura. Abbiamo assegnato 1,6 miliardi di euro, ovvero 320 milioni di euro all’anno. Con i fondi del Feasr, dal 2019, abbiamo erogato 780 milioni di euro a circa 30 mila beneficiari.

Sono stati attivati decine di bandi, tra cui 45 milioni per il “Pacchetto giovani”, 125 per interventi agro-climatico-ambientali e per il benessere degli animali d’allevamento, 20 milioni per gli investimenti delle aziende, 30 milioni per l’agroindustria, 51 per i Gruppi di azione locali. Dalla PAC sono stati finanziati 19 milioni per il vino, 11,5 milioni per l’ortofrutta, 2 milioni per il miele.

Nelle risorse PNRR ci sono 26,5 milioni per l’agricoltura di precisione, che è sempre più importante anche per la resistenza delle colture e per fronteggiare cambiamenti climatici e siccità.

A proposito del cambiamento climatico, in questi anni la Regione ha messo in campo misure concrete per sostenere le filiere agroalimentari dei settori zootecnico, ortofrutticolo e vitivinicolo. Oltre alla richiesta di riconoscimento di calamità naturale per la siccità del 2023, abbiamo avanzato al governo quella per la calamità naturale in modo che le aziende agricole colpite possano effettuare la ricognizione dei danni subiti anche al fine di ottenere la moratoria dei mutui.

 

10.2 COSA FAREMO

Nei prossimi cinque anni lavoreremo per rafforzare tutte le filiere agroalimentari regionali, con interventi a supporto e iniziative a sostegno dei prodotti agroalimentari di qualità, attraverso le quali valorizzare le produzioni locali che permettano il riconoscimento del giusto prezzo al produttore, oltre a contrastare, ad ogni livello, l’adozione di pratiche commerciali sleali.

Siamo al fianco degli agricoltori nell’affrontare la sfida della transizione verde e con loro lavoreremo per la gestione dei reflui, anche nell’ottica della riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera e  all’interno di una strategia inter-settoriale equilibrata, che preveda l’adozione di pratiche e modalità attuative tecnicamente fattibili e finanziariamente sostenibili.

Come abbiamo già fatto nell’attuale legislatura, proseguiremo l’attività di tutela del suolo agricolo, con particolare riferimento alla produzione di energia verde nelle strutture aziendali e nelle aree dismesse (agrivoltaico).

Attenzione e investimenti saranno dedicati alla gestione dell’acqua in agricoltura con opere di distribuzione e stoccaggio per contrastare i sempre più frequenti eventi siccitosi e alluvionali e la creazione di una rete diffusa, a basso impatto ambientale, in grado di gestire l’accumulo dell’acqua in grado di soddisfare i vari diversi settori produttivi.

Continueremo a investire sull’innovazione per migliorare le attività, abbattere i costi di produzione e garantire sempre di più la sicurezza sul lavoro. Lo Sviluppo rurale 2023/2027 in Piemonte riserva significative risorse finanziarie per gli interventi strutturali volti all’ammodernamento delle aziende agricole e al ricambio generazionale. Molta attenzione, raccogliendo la sollecitazione che ci viene dal molto agricolo, sarà data alla semplificazione, all’interno di un contesto generale di sburocratizzazione delle pratiche richieste alle aziende agricole.

 

PESTE SUINA

In questi anni la Regione ha lavorato, in collaborazione con il commissario di governo, per bloccare il diffondersi del virus della peste suina e incrementare l’azione di abbattimento dei cinghiali. Tra il 2019 e il 2023 gli abbattimenti di cinghiali sono più che triplicati e ad oggi hanno superato i 40 mila: un numero importante che si avvicina all’obiettivo prefissato dei 50 mila da eliminare nell’arco di un anno per contenere la diffusione del virus. Per questo intendiamo rafforzare le azioni da mettere in campo per contrastare ulteriormente la propagazione della PSA, a partire dalla mobilitazione dell’esercito. Un contingente di oltre 150 soldati, per dodici mesi, sarà coinvolto per l’applicazione delle misure adottate dal Commissario straordinario per il contenimento della peste suina. Parallelamente continueremo a lavorare, con il governo e in Europa, per individuare le modalità per tutelare una filiera produttiva che rappresenta, per il Piemonte, un’eccellenza di primaria rilevanza. è infatti fondamentale favorire l’adozione di una normativa che differenzi in modo netto la gestione della fauna selvatica rispetto alle misure finalizzate alla sicurezza degli allevamenti.

 

FAUNA SELVATICA

Proseguiremo il dialogo e il confronto con le associazioni di categorie per la gestione della fauna selvatica e in particolare dei cinghiali, la cui popolazione provoca danni alle imprese agricole, incidenti stradali, disordini nei centri abitati e, come abbiamo ricordato, anche la diffusione della peste suina.

Lavoreremo per un nuovo piano di contenimento che tenga conto delle esigenze del mondo agricolo, e della sostenibilità ambientale degli habitat, valorizzando l’attività delle imprese agricole impegnate nella gestione faunistica e faunistico-venatoria a beneficio dell’intero sistema naturale e della collettività.

PIEMONTE PER I NEGOZI DI VICINATO E L’ECCELLENZA ARTIGIANA

11.1 A CHE PUNTO SIAMO

COMMERCIO

Le attività commerciali sono state tra le più colpite dall’emergenza Covid, hanno dovuto fronteggiare lunghi periodi di chiusura, extra costi per la riapertura e limitazioni per le regole anti assembramento. Le abbiamo sostenute con 150 milioni per oltre 60 mila beneficiari.

Fin da subito abbiamo lavorato per valorizzare il commercio di vicinato, nella convinzione che negozi e attività commerciali siano la linfa vitale dei nostri centri urbani, luoghi di economia e lavoro, ma anche presidio di decoro e sicurezza.

Abbiamo istituito e finanziato i Distretti Urbani del Commercio: oggi sono 77 e coinvolgono oltre 600 Comuni, ovvero oltre la metà dei Comuni piemontesi. Nel triennio 2021-2023 abbiamo investito 23 milioni e 9 sono previsti nel 2024.

Durante questo mandato abbiamo dato il via al primo censimento dei Caffè e dei Mercati di valore storico e tradizionale, luoghi che hanno segnato la nostra storia e la nostra identità. Se ne contano centinaia sul territorio regionale, ma non erano mai stati censiti. Noi l’abbiamo fatto per valorizzarli e farli conoscere sempre di più. Per sostenere le attività commerciali abbiamo attivato il Fondo Unico del Commercio destinato alle imprese del terziario, su cui abbiamo già investito 25 milioni.

 

ARTIGIANATO

Sostenere l’artigianato e spingere i giovani a trovare impiego in un comparto di grande fascino e grande prospettive. Questo il tema che sta alla base del bando Bottega scuola 2022-2023 approvato dalla Regione per l’acquisizione di candidature di imprese artigiane con riconoscimento di eccellenza artigiana ad ospitare 228 tirocini semestrali di giovani inoccupati/disoccupati quali Botteghe scuola. Le imprese ammesse sono 112: 20 di queste hanno dichiarato l’interesse ad assumere producendo relazione con le motivazioni del fabbisogno di manodopera.

 

FONDO UNICO COMPETITIVITÀ

E’ il Fondo di finanza agevolata realizzato negli scorsi anni, e consente alle imprese piemontesi di richiedere un prestito a tasso agevolato a fronte di progetti di investimento, sviluppo, consolidamento e le connesse necessità di scorte. Il Fondo è suddiviso in quattro sezioni: Artigianato, Commercio, altre Medie e Piccole Imprese (MPMI), Grandi Imprese.

Nel corso del 2023 sono state rese disponibili nuove risorse, soprattutto derivanti dal rientro delle rate dei finanziamenti concessi.

Per le imprese del settore Artigianato nel corso del 2023 si sono rese disponibili risorse per 10 milioni di euro. È stato registrato un alto numero di istanze di finanziamento, tale da esaurire i fondi stanziati. Per tale motivo la dotazione finanziaria è stata in seguito integrata di 3 milioni di euro ed è stato disposto l’ulteriore utilizzo di risorse rese disponibili nel corso del 2024 per 3 milioni di euro.

Per quanto riguarda le “altre MPMI” (settori manifatturiero e dei servizi) è stata interamente finanziata la lista d’attesa dalle domande già pervenute per 13,30 milioni di euro.

PER LA PARTECIPAZIONE A EVENTI FIERISTICI

Abbiamo sostenuto le imprese artigiane nella partecipazione a fiere nazionali o internazionali, con un contributo complessivo di 325 mila euro nel 2023 e 350 mila nel 2024.

 

11.2 COSA FAREMO

PER SOSTENERE LE ATTIVITA’ COMMERCIALI E RILANCIARE QUELLE ARTIGIANE

COMMERCIO

Il settore del commercio vive un periodo di grande trasformazione. Da un lato la concorrenza delle vendite online, con le piattaforme digitali, dall’altro le difficoltà del commercio al dettaglio, con tanti piccoli che faticano a lasciarsi alle spalle gli effetti della congiuntura economica negativa che affonda le radici nella crisi del 2008 e poi quelli della pandemia Covid che ha determinato lunghi periodi di chiusura e aperture condizionate dalle norme anti affollamento. Per contro proprio il Covid ha innescato una possibile fase di rilancio, con la riscoperta dei negozi di quartiere e di vicinato. In questo contesto vogliamo proseguire sulla strada intrapresa dei Distretti del commercio e lavorare alla facilitazione dello sviluppo delle attività commerciali attraverso la valorizzazione delle aggregazioni di imprese.

Vogliamo portare a termine ciò̀ che abbiamo cominciato cinque anni fa: le riforme per sostenere il commercio di vicinato sono cruciali per preservare la vitalità̀ delle comunità̀ locali e promuovere l’economia locale. La creazione e il finanziamento dei Distretti del commercio è stata una delle misure cruciali di questa legislatura che vogliamo implementare e potenziare, insieme a una serie di altre misure:

semplificazione normativa: le piccole imprese di vicinato spesso si trovano a dover affrontare una serie di regolamenti e normative che possono essere onerosi e complessi da seguire. Una riforma che semplifichi le procedure burocrazia e che riduca gli oneri amministrativi può̀ quindi incentivare la crescita e la sopravvivenza di queste attività̀. A questo proposito abbiamo introdotto la Carta dei servizi che ha sostituito VARA

agevolazioni fiscali: in collaborazione con il governo nazionale, lavoreremo per l’introduzione di incentivi fiscali per le imprese di vicinato, come il credito d’imposta, per renderle più̀ competitive rispetto alle grandi catene commerciali e alle vendite online

accesso al credito: il Fondo Unico del Commercio avviato in questa legislatura è nato per  assistere le imprese del terziario garantendo un finanziamento a tasso 0 per 70% dell’importo e il restante 30% con istituto di credito convenzionato a prezzo calmierato. Abbiamo investito già̀ circa 25 milioni di finanziamento alle imprese. Proseguiremo su questa linea aumentando la tipologia degli interventi finanziabili

promozione e sostegno: lavoreremo per promuovere il commercio di vicinato con campagne di sensibilizzazione rivolte ai consumatori sull’importanza di sostenere le attività̀ locali e le filiere nostrane

incentivi all’innovazione: favoriremo l’avvio di programmi di sostegno economico per la digitalizzazione, lo sviluppo di piattaforme di e-commerce locali e l’introduzione di soluzioni tecnologiche per migliorare l’efficienza operativa delle attività commerciali.

Sostenere le imprese locali non solo contribuisce all’economia locale, ma anche alla coesione sociale e al senso di appartenenza alla comunità̀.

 

ARTIGIANATO

PER LA TRANSIZIONE GREEN E LA CURA DEL TERRITORIO

Il processo di transizione ecologica coinvolge in maniera strategica anche le imprese artigiane. La loro rilevanza all’interno dei processi di manutenzione e di adeguamento energetico del patrimonio immobiliare, ad esempio, ma anche il loro contributo negli interventi di tutela idrogeologica del territorio sono parte di un progetto pluriennale di sostegno e di tutela del patrimonio artigianale, che si interseca, all’interno del programma per la prossima legislatura regionale, con vari dipartimenti che compongono gli assessorati.

L’avvio del percorso per costruire un riconosciuto cluster “manutentivo” così come un recente studio del settore ha individuato, vale a dire la “valorizzazione del presidio di lavoro minuto, disponibile sempre e dovunque, che genera sicurezza e continuità per tutti coloro che ne fruiscono, siano essi cittadini, imprese, amministrazioni pubbliche” deve concretizzarsi in riconosciute politiche artigianali regionali:

un accesso selettivo al credito

bandi pubblici orientati al green procurement

incentivi e sostegni destinati a chi vuole innovare il proprio business investendo in sostenibilità

 

DIFFONDERE MODELLI DI FILIERA CON UN’AMPIA PARTECIPAZIONE DI PMI ARTIGIANE

La chiave del successo dei modelli di impresa vede al centro dell’attenzione la capacità di generare vere filiere sui territori attraverso la messa a disposizione di piattaforme informatiche che facilitino l’incontro dei fabbisogni dei soggetti interessati ed elaborando dei sistemi di economia di scala e di recupero degli scarti di alcune lavorazioni che possono essere materie prime per altri realtà imprenditoriali. La Regione può mettere a disposizione le competenze per avviare un progetto di “best practies”  sui materiali al fine di facilitare queste sinergie.

Puntiamo alla misurazione e valorizzazione delle performance di sostenibilità quale parametro “plus” da considerare ai fini della messa a disposizione delle risorse finanziarie gestite a livello regionale.

 

LA FORMAZIONE A SISTEMA PER IL MONDO ARTIGIANO

Occorre applicare un approccio trasversale alla formazione che porti anche allo sviluppo di nuove figure professionali all’interno dell’impresa (imprenditore e dipendenti); fondamentale l’avvio diffuso di pratiche di eco-innovazione per favorire la trasformazione in chiave green dei processi e dei prodotti, anche da parte delle micro e piccole imprese e utilizzando quale fattore chiave un’ offerta formativa in grado di far emergere le nuove competenze necessarie alla transizione.

Nell’aggiornamento del Testo unico in materia di artigianato è prevista la costituzione delle Aree di sviluppo dell’artigianato: uno strumento importante per dare valore alle proposte del territorio attraverso la programmazione di interventi per la promozione delle imprese artigiane e la valorizzazione delle eccellenze territoriali artigiane.

Questo nuovo strumento concorre alla realizzazione degli obiettivi di tutela e sviluppo dell’artigianato e di valorizzazione delle produzioni artigiane nelle loro diverse espressioni territoriali, grazie anche alla sinergia con altri soggetti pubblici e privati. Verranno attuate strategie comuni finalizzate alla qualificazione, innovazione e valorizzazione del territorio, accrescendone l’attrattività e rigenerando il tessuto urbano, attraverso la promozione delle imprese artigiane presenti sul territorio per sostenerne la competitività, anche mediante interventi integrati e in connessione con altre misure promosse dalla Regione Piemonte.

PIEMONTE PER LA CONOSCENZA, LA BELLEZZA, LE TRADIZIONI E L’INTRATTENIMENTO

“La cultura è l’unico bene dell’umanità che, diviso fra tutti, anziché diminuire diventa più grande”

Hans Georg Gadamer

 

12.1 A CHE PUNTO SIAMO

La conoscenza è la chiave per il progresso individuale e collettivo, e la cultura è l’anima di una comunità, perché significa inclusione, migliore qualità della vita e crescita sociale ed economica. Una vera e propria industria di valori e potenzialità da sostenere, valorizzare e sviluppare.

Negli ultimi anni abbiamo investito nella cultura 150 milioni di euro e approvato per la prima volta un piano di finanziamento triennale che ha dato la possibilità alle realtà culturali dei nostri territori di programmare le stagioni, gli eventi e le manifestazioni avendo una certezza pluriennale e potendo contare sulla solidità economica garantita dalla Regione.

Abbiamo sostenuto le manifestazioni culturali delle piccole realtà associative, con le quali abbiamo anche attivato il Tavolo Cultura per un continuo dialogo e confronto, e lavorato per far crescere i grandi eventi, come il Salone del Libro di Torino un patrimonio collettivo della città e del Piemonte.

Lavoriamo per la crescita e la valorizzazione del nostro patrimonio museale: abbiamo chiesto e ottenuto dal governo il riconoscimento di “prima fascia” per i Musei Reali di Torino, che ora sono al pari di realtà come gli Uffizi, la Pinacoteca di Brera e Capodimonte. Abbiamo scelto di sostenere tutti i numerosi riconoscimenti UNESCO, perché i valori che li rappresentano, materiali e immateriali, e le città creative sono per noi laboratorio di identità, buone pratiche, innovazione, inclusione e creatività.

Abbiamo scelto di investire sul Piemonte terra di cinema: dal 2019 ad oggi abbiamo stanziato 27 milioni a favore del comparto destinati in parte all’attrazione di nuove produzioni sul nostro territorio, e in parte a sostenere il rilancio delle sale cinematografiche, con interventi di riapertura, ammodernamento e riqualificazione energetica. I risultati sono straordinari. Grazie al lavoro della Film Commission nel 2023 sono state realizzate a Torino e in Piemonte 19 serie TV, 236 progetti, 1300 giornate di riprese  – + 27% rispetto al 2022 – , 4 set al giorno in contemporanea per un impatto economico complessivo di 52 milioni.

 

12.2 COSA FAREMO

+ SOLIDITÀ E QUALITÀ

Il rinnovo del piano della cultura, che si è applicato per la prima volta su base triennale, porrà ancora più l’attenzione sul valore stesso della divulgazione culturale continuando a sostenere l’intero comparto. Perfezioneremo la riforma per migliorare e rendere ancora più efficaci i criteri di assegnazione dei punteggi, ad esempio attraverso il potenziamento del criterio del merito.

 

+ STUPINIGI, RESIDENZE REALI E BENI FARO

Dopo la Reggia di Venaria con l’intero circuito delle Residenze reali, il rilancio della Palazzina di Caccia di Stupinigi e del suo borgo rappresenta il grande progetto su cui continueremo a lavorare con un investimento di 26 milioni di euro e l’obiettivo di renderlo pienamente fruibile entro il 2029, anno del suo 300° anniversario.

Parallelamente proseguiremo con la valorizzazione e il restauro dei “beni faro” del nostro territorio a cominciare dalla Basilica di Superga, la Cittadella di Alessandria, l’Abbazia di Staffarda, il Museo del Cinema e il Museo Egizio che nel 2024 celebra il bicentenario della sua fondazione e la GAM. E grazie all’autonomia differenziata potremo finalmente dare piena valorizzazione a al castello di Racconigi e al suo parco.

 

+ AGEVOLAZIONI

Vogliamo continuare a promuovere le attività culturali, sostenerle con misure specifiche e favorire la collaborazione e l’integrazione tra la galassia cultura e quella dell’innovazione e della tecnologia, anche con interventi di agevolazione fiscale a favore degli investimenti privati in ambito culturale.

 

CINEMA, LIBRI E SPETTACOLO

Implementeremo le misure a sostegno del cinema, della lettura e della filiera dello spettacolo per potenziare le competenze degli intermediari e degli addetti culturali e rendere le iniziative culturali più accessibili al pubblico anche economicamente.

Vogliamo consolidare la cultura di impresa tra gli operatori e promuovere l’integrazione tra imprese-tecnologie e patrimonio artistico-culturale. Continueremo a sostenere la lettura e le librerie, in particolare quelle nei centri urbani che affrontano le conseguenze del caro affitti, perché rappresentano presidi di cultura sul territorio.

 

+ FORZA PER LE ISTITUZIONI CULTURALI

Un altro ambito di particolare rilievo è quello delle Istituzioni culturali di rilievo regionale, vogliamo promuoverne la crescita, anche attraverso l’implementazione delle risorse a disposizione.

 

TECNOLOGIA A SERVIZIO DELLA CULTURA

Fra le risorse culturali della nostra regione ci sono i suoi beni artistici, museali e bibliotecari. Si sono avviati negli ultimi anni (anche grazie al Pnrr) interventi significativi come la digitalizzazione del patrimonio culturale pubblico che proseguiremo e finalizzeremo.

 

+ OFFERTA MUSEALE

Continueremo a sostenere il sistema museale piemontese, come fatto negli ultimi anni, qualificando sempre di più l’offerta museale in chiave di accessibilità e di fruibilità.

Renderemo interamente fruibili gli spazi espositivi del Museo Regionale di Scienze Naturali, la cui riapertura al pubblico a gennaio 2024 – dopo 10 anni di chiusura – è stato uno degli impegni principali messi in campo e portati a compimento.

 

CULTURA DEI LUOGHI

Continueremo a investire sulla tutela e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale, tratti distintivi del Piemonte e testimonianza di quella cultura materiale che è un altro dei punti d’eccellenza del nostro territorio, così come implementeremo i programmi per valorizzare l’identità dei nostri parchi e giardini storici, patrimonio di natura, arte e bellezza. Forti di un patrimonio che vanta anche i Sacri Monti bene Unesco e in collaborazione con la Cep (Conferenza episcopale piemontese) continueremo a coprogettare le attività di conservazione e valorizzazione del patrimonio religioso in connessione con il vasto patrimonio diffuso piemontese a scopo culturale, ma anche turistico.

 

+ CULTURA COME WELFARE

Svilupperemo il Welfare Culturale quale vocazione contemporanea per un nuovo modo di intendere la cultura.

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IL PIEMONTE PER INNAMORARSI

13.1 A CHE PUNTO SIAMO

Nel 2019 quando si è insediata l’amministrazione il turismo rappresentava il 7,4 per cento del Pil della Regione. Oggi vale il 10% con attività economiche in crescita e un numero di turisti che scelgono il nostro Piemonte in continuo aumento. Nel 2023 è stato infatti raggiunto un nuovo record: oltre 6 milioni di arrivi e 16 milioni di presenze, segnando un aumento significativo rispetto all’anno precedente, il 10 per cento in più rispetto al 2022. I turisti che arrivano dall’estero per la prima volta superano quelli nazionali: sono il 52 per cento. Chi viene in Piemonte se ne innamora.

Tutte le aree del Piemonte godono di questo incremento: la montagna, i laghi, le colline e i paesaggi Unesco di Langhe Roero Monferrato, oltre alla città di Torino, al centro delle rotte turistiche grazie al suo patrimonio artistico e culturale, ai grandi eventi e allo sviluppo della connettività dell’aeroporto. Durante i cinque anni alla guida del Piemonte abbiamo lavorato per l’apertura della base di Ryanair a Torino e recentemente è stato annunciato il nuovo volo diretto Torino-Istanbul, molto atteso dal territorio per le potenzialità di collegamenti verso l’Oriente e l’Asia. In questo contesto si inseriscono i numeri da record dell’Aeroporto di Torino che nel 2023 ha fatto il record di sempre con 4,5 milioni di turisti, l’8% per cento in più rispetto al 2022 e il +14,6% rispetto agli anni pre-Covid.

Anche Cuneo Airport nel primo quadrimestre 2024 ha registrato un incremento nei movimenti di volo totali del 13,6%, uno stimolo a trovare nuove linee di posizionamento esplorando anche il segmento cargo, oltre alla diversificazione delle attività aeronautiche già implementate sullo scalo, dalla scuola piloti alla base manutentiva di aerei.

 

13.2 COSA FAREMO

UNA NUOVA LEGGE PER IL TURISMO

Uno strumento legislativo che operatori e addetti attendono da tempo ancor più urgente alla luce dell’impatto del mondo digitale sull’organizzazione e fruizione del turismo, ma anche dei nuovi scenari di prodotto –  turismo outdoor, turismo lento, cicloturismo – emergenti già prima del 2020 e diventati trainanti nel post pandemia, in una terra che nel 2024 festeggia il decennale del riconoscimento Unesco ai suoi paesaggi vitivinicoli. Ora l’obiettivo è riunire e uniformare l’attuale quadro normativo per adeguare le norme al mutato contesto a partire dal riconoscimento di nuove categorie, come le smart box o le dimore storiche, il contrasto all’abusivismo, ma anche gli elementi di cura del territorio per la valorizzazione e la messa in rete delle eccellenze piemontesi e della sostenibilità del territorio.

 

+ INNOVAZIONE E FORMAZIONE

Lavoreremo per valorizzare il Piemonte come destinazione smart, investendo in fattori abilitanti come dati e tecnologie emergenti e sul capitale umano, potenziando le competenze attraverso skilling, reskilling e upskilling.

 

+ PROMOZIONE

Continueremo a potenziare la promozione nazionale e internazionale dei prodotti turistici piemontesi attraverso l’attrazione di nuovi grandi eventi, la partecipazione alle principali fiere di settore e con una serie di campagne mirate sui mercati strategici, in particolare all’estero per consolidare e rafforzare il trend di crescita dei flussi stranieri. Verranno potenziate anche le strategie di marketing digitale e social media per raggiungere una vasta audience e attrarre nuovi visitatori. Si punterà anche sulla promozione del turismo responsabile.

 

+ CONNESSIONE

Partendo dal successo di Connect, la business convention internazionale del trasporto aereo che si è svolta a Torino lo scorso mese di febbraio, lavoreremo per continuare a valorizzare e potenziare con azioni sinergiche la rete di collegamenti aerei degli aeroporti di Torino e Cuneo. Parallelamente investiremo per migliorare le infrastrutture di trasporto, incluse strade, ferrovie e aeroporti, per rendere più accessibili le diverse destinazioni turistiche del Piemonte. Rafforzeremo inoltre le aree camper e continueremo a lavorare per la creazione e valorizzazione di servizi di micromobilità integrata, come car sharing e auto a noleggio per consentire la scoperta dei piccoli borghi, botteghe e cantine di cui è ricco il nostro Piemonte.

 

+ CICLOTURISMO

Terra di grandi campioni come Coppi e Girardengo e di eventi internazionali come il Giro d’Italia e il Tour de France, il Piemonte punta a diventare una delle regioni europee con il più alto numero di chilometri per gli appassionati di cicloturismo facendo crescere gli oltre 20 mila ciclo escursionisti che ogni anno scelgono di scoprire la nostra splendida terra attraverso 16 mila chilometri di percorsi per le due ruote. In quest’ottica si lavorerà in sinergia con il Museo dei Campionissimi alla scoperta della storia e dei luoghi dei campioni che hanno fatto la storia del ciclismo mondiale.

 

+ RICETTIVITÀ, OFFERTA E SOSTENIBILITÀ

Per potenziare la qualità dell’offerta ricettiva verrà rifinanziata la Legge regionale 18 valorizzando strutture e posti letto del nostro territorio e l’esperienza di soggiorno di coloro che scelgono di visitare il Piemonte. Verranno inoltre previsti incentivi per le aziende turistiche che adotteranno pratiche eco-sostenibili.

 

+ EMOZIONI

Si proseguirà e potenzierà l’impegno per creare esperienze turistiche uniche e autentiche che permettano ai visitatori di immergersi nella cultura, nella storia e nella gastronomia del Piemonte attraverso tour enogastronomici, percorsi culturali tematici, eventi locali e attività esperienziali legate alle tradizioni locali.

 

+ SCELTA

Si continuerà a lavorare sulla diversificazione dell’offerta turistica, promuovendo le aree meno note, ma ricche di storia e bellezza, come i nostri straordinari piccoli borghi, valorizzando il patrimonio culturale e naturale del territorio.

 

+ PARTNERSHIP

Sulla scia della best practice consolidata di collaborazione tra pubblico e privato proseguiremo il percorso di sinergia tra enti pubblici, fondazioni, associazioni turistiche e operatori privati per sviluppare strategie turistiche integrate e promuovere sinergie tra i vari attori di un sistema che guarda e lavora per un Piemonte più attrattivo e competitivo anche nel turismo. Continueremo la  partnership sinergica  con i consorzi turistici e il lavoro di rete e accoglienza in coordinamento con le ATL che costituiscono un tassello fondamentale per la valorizzazione dei nostri territori.

 

+ PER TUTTI

Proseguendo le esperienze positive di Turismabile e di vari progetti territoriali, si continuerà a lavorare al potenziamento di pacchetti e itinerari rivolti alle persone disabili o con esigenze speciali, all’abbattimento delle barriere architettoniche e alla costruzione di servizi utili a promuovere un Piemonte sempre più accessibile a tutti.

NUOVI IMPIANTI PER I GIOVANI ATLETI
GRANDI EVENTI PER GRANDI EMOZIONI

14.1 A CHE PUNTO SIAMO

Abbiamo investito oltre 130 milioni sullo sport a tutti i livelli. Ogni anno abbiamo previsto 18 milioni di euro per lo sport locale, per l’impiantistica e per la realizzazione di eventi. Lo facciamo perché siamo convinti che lo sport sia passione, inclusione, salute, ma anche economia. Abbiamo creduto e crediamo negli eventi.

Grazie al nostro impegno e lavoro, nel 2022 il Piemonte è stata Regione europea dello Sport, titolo conferito da Aces Europe. Solo durante quell’anno abbiamo finanziato eventi sportivi per oltre 6,5 milioni di euro a cui si è affiancato un investimento privato di 10,3: questo ha generato ricadute per il territorio di oltre 49 milioni. I dati infatti ci dicono che ogni euro investito in eventi sportivi ha una ricaduta di 7,5 euro: rappresenta quindi un volano di sviluppo per l’economia. Per questo abbiamo lavorato per portare in Piemonte i grandi eventi: le Nitto Atp Finals, due partenze del Giro d’Italia (2021 e 2024), le Final Eight di Basket, le Grand Depart del Tour de France, 1 e 2 luglio 2024 e stiamo lavorando agli accordi per avere la partenza della Vuelta il prossimo anno.

 

14.2 COSA FAREMO

Per il futuro dello sport piemontese abbiamo le idee chiare: continuare a fare in modo che la nostra regione sia il centro di grandi eventi capaci di generare turismo e ricadute per il territorio. Vogliamo vedere la Vuelta, la grande competizione ciclistica spagnola, sfrecciare sulle nostre strade per la prima volta, vogliamo riconfermare le Nitto Atp Finals come competizione internazionale che porta migliaia di turisti nelle nostre città, vogliamo attrarre altri eventi capaci di far vivere al massimo le nostre montagne, i nostri impianti sportivi d’eccellenza. E poi vogliamo continuare a finanziare come abbiamo fatto fino a oggi lo sport di base, vogliamo proseguire nel lavoro di ristrutturazione degli impianti sportivi, vogliamo che associazioni e federazioni proseguano con noi un cammino comune che porti sempre più giovani a scegliere lo sport come scuola di vita.

Proseguiremo nel percorso per dare più sostegno e maggiore valorizzazione del Registro degli sportivi e alla figura del volontario dello sport. Al pari dei volontari delle altre associazioni, anche il volontario sportivo deve ricevere un’assicurazione e una tutela per la sua attività.

Promuoveremo lo sport a scuola, attraverso il rilancio dei progetti di alfabetizzazione motoria per i ragazzi delle scuole in tutti i cicli scolastici, consapevoli che lo sport sia una materia da potenziare all’interno dei programmi di formazione.

Attiveremo dei voucher per lo sport destinati i ragazzi meritevoli. Ogni anno sarà attivato un bando per i ragazzi delle scuole secondarie, che si siano distinti per particolari meriti in ambito scolastico o di impegno sociale e che potranno ricevere un voucher da utilizzare per la loro attività sportiva.

Nella consapevolezza che lo sport sia anche presidio di aggregazione sul territorio, potenziare, attraverso interventi regionali mirati, tutte le forme possibili di defiscalizzazione previste per le imprese che sostengono le società sportive dilettantistiche.

IL PIEMONTE PER LA BUONA AMMINISTRAZIONE E IL CONTRASTO ALLA CRIMINALITÀ

15.1 A CHE PUNTO SIAMO

SICUREZZA

In questi 5 anni, grazie al lavoro dell’assessorato alla Sicurezza, abbiamo raggiunto a importanti risultati sul territorio. Basti pensare allo sgombero delle palazzine occupate dell’Ex-Moi di Torino, la più grande occupazione europea di migranti, risolta definitivamente durante l’ultimo mandato regionale, a cui la Regione ha contribuito con 500 mila euro.

Oltre a questo va aggiunto anche con lo sgombero del campo nomadi di via Germagnano, sempre a Torino, altra situazione che, prima del 2019, veniva descritta come “insuperabile”.

Favoriscono la sicurezza, anche interventi di recupero e riqualificazione di immobili dismessi e lasciati all’abbandono, come ad esempio l’ex sede dei Giudici di pace, in via dei Mughetti a Torino, che, anche grazie a un finanziamento regionale di 10 milioni di euro ospiterà il Centro per l’impiego, spazi per l’Università e i servizi pubblici, oltre a luoghi di aggregazione, sport e cultura.

Nel corso del mandato l’amministrazione ha organizzato corsi di formazione per gli operatori di polizia locale di tutto il territorio. La formazione degli agenti, infatti, è e sarà un aspetto fondamentale per fare in modo che la polizia locale diventi sempre di più presidio di sicurezza in tutte le province

L’azione regionale, oltre a una collaborazione costante con le Prefetture, si è palesata anche attraverso l’investimento di più di due milioni di euro in telecamere per il controllo del territorio e nel finanziamento di nuove volanti degli uomini e le donne delle forze dell’ordine che con coraggio e abnegazione difendono giorno e notte le nostre strade dalla criminalità.

 

LEGALITÀ

L’impegno della Regione per la legalità è stato massimo. Abbiamo aderito, mai la Regione l’aveva fatto prima, ad Avviso Pubblico, l’associazione che riunisce gli amministratori pubblici che si impegnano a promuovere la legalità democratica. E proprio in queste settimane sono in distribuzione (finanziati con 20 mila euro dalla Regione) i corsi on line per tutti i dipendenti e alcuni specifici per direttori e dirigenti delle aree maggiormente a rischio infiltrazioni e corruzione.

Abbiamo fortemente voluto, nel 2021, la costituzione dell’Orecol, uno strumento di garanzia, che si aggiunge a quelli già previsti dall’ordinamento, per il rispetto della legalità nelle procedure amministrative, nella spesa e nella gestione delle risorse dei cittadini. La Regione ha da sempre, al suo interno, persone che lavorano ogni giorno con la massima attenzione sul corretto uso delle risorse pubbliche, ma poter contare su un organismo autonomo e indipendente, con solide competenze giuridiche è estremamente utile e rappresenta per questa amministrazione un punto di orgoglio.

L’Orecol è un punto di riferimento su una serie di temi di particolare complessità, con particolare riferimento, ad esempio, al Pnrr che assegna al nostro territorio ingenti risorse del cui corretto uso e massima trasparenza è essenziale che la pubblica amministrazione si faccia carico, anche con il contributo di osservatori esterni. Lo è la Corte dei Conti, come previsto dalla legge nazionale, e lo è l’Orecol nel suo ruolo di strumento di controllo indipendente e collaborativo degli atti amministrativi.

Per quanto riguarda il contrasto alla criminalità organizzata abbiamo finanziato il bando per il riutilizzo dei Beni confiscati alle mafie ha messo a disposizione nel triennio 1,3 milioni di euro per progetti di riutilizzo a fini civici e sociali. Con queste risorse i comuni e gli enti possono provvedere alla gestione di questi beni se sono a loro carico e, soprattutto, ristrutturarli per metterli a disposizione della cittadinanza.

Grazie a 100 mila euro stanziati dalla Regione nel 2020 è stato, ad esempio, possibile avviare i lavori di recupero e restituzione alla comunità della villa di San Giusto Canavese confiscata al narcotrafficante Nicola Assisi, uno dei luoghi simbolo della lotta alla criminalità su cui da tempo Libera e le istituzioni locali avevano lanciato un appello.

 

15.2 COSA FAREMO

SICUREZZA

Avere a cuore e garantire la sicurezza significa permettere ai cittadini di potersi spostare, Iavorare, godersi il tempo libero. Per noi il tema della sicurezza sarà centrale anche nei prossimi anni. Il percorso di supporto delle forze dell’ordine che abbiamo iniziato dovrà trovare una continuità necessaria. L’arrivo delle pattuglie interforze che da qualche mese pattugliano i quartieri cittadini a maggior rischio, infatti, dovrà essere implementato e sostenuto. Stesso discorso vale per la posa di impianti di video sicurezza, finanziati fino a oggi con 2 milioni di euro, che dovrà essere ampliato e messo a sistema tramite un servizio centrale di monitoraggio da remoto del territorio. Alla giusta richiesta di sicurezza dei cittadini siamo chiamati a rispondere con stanziamenti di risorse che diano strumenti adeguati alle forze dell’ordine per fare il loro lavoro in serenità.

 

LEGALITÀ

La Regione proseguirà il suo impegno per la legalità e la trasparenza. Anche nella prossima legislatura, è nostra intenzione mantenere il ruolo dell’Orecol, l’organismo nato nel 2021 e pienamente operativo. Proseguirà anche la collaborazione con Avviso pubblico, attraverso la quale sono già programmati, nel mese di settembre, una serie di webinar destinate ai dipendenti sul contrasto alla criminalità organizzata.

Garantire massima trasparenza, rispetto delle legge e della legalità nella gestione della pubblica amministrazione deve essere sempre la stella polare di ogni ente e di chiunque lo guidi pro tempore, ma l’imperativo è ancora più categorico oggi, in un momento in cui le difficoltà finanziarie e le difficoltà a livello internazionale da un lato, e dall’altro la disponibilità di ingenti risorse europee e l’avvio di riforme strutturali in grado di modernizzare il Paese, pongono tutti noi di fronte alla sfida di accompagnare la transizione e assicurare la crescita ai nostri territori.

Interverremo inoltre sulla L.R. 14/2007 che sostiene il recupero dei beni confiscati per rendere sempre più efficace la possibilità delle istituzioni e delle realtà impegnate sul nostro territorio di dare a questi beni una nuova identità a servizio della collettività. Proseguirà  quindi il supporto agli enti locali per il recupero e il riuso dei beni confiscati dalla mafia. Restituire alla comunità beni e patrimoni frutto di patrimoni illeciti non è solo doveroso, ma è anche un gesto dal forte valore simbolico, che ricorda a tutti noi quanto il presidio della cittadinanza attiva sia il più prezioso antidoto contro condotte criminose e illegali.

In questo contesto si inserisce la riqualificazione del Castello di Miasino, nel Novarese. Confiscato alla mafia e entrato a far parte del patrimonio della Regione è stato ristrutturato con una spesa complessiva di 2,5 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione e nei prossimi mesi sarà messo a disposizione della comunità.

I NOSTRI ANGELI PER LA PROTEZIONE DEL PIEMONTE

16.1 A CHE PUNTO SIAMO

In questi 5 anni abbiamo aumentato i contributi e le dotazioni per i gruppi della nostra Protezione Civile: il grande orgoglio del nostro Piemonte. Oltre 15 mila donne e uomini che investono il loro tempo, la loro professionalità e la passione civile a servizio della comunità e di chi è in difficoltà.

Nell’attuale legislatura abbiamo erogato risorse per la sistemazione delle sedi, delle attrezzature e delle dotazioni informatiche e tecnologiche. Abbiamo attinto ai fondi europei per 2 milioni di euro per sistemare le vasche di raccolta dell’acqua a servizio delle squadre Aib che si occupa della gestione degli incendi boschivi.

La nostra Protezione Civile in questi anni ha portato le sue competenze e i suoi professionisti in aiuto di molte comunità colpite da disastri e emergenze. Gli uomini e le donne della nostra Protezione civile e del nostro Dipartimento per la maxi-emergenza sono stati tra i primi ad arrivare ad Antiochia, in Turchia, una città da 500 mila abitanti dove lo scorso anno un terremoto ha provocato danni enormi e a montare un ospedale da campo – di cui esistono due esemplari in Europa –  dove sono state curate, durante l’emergenza terremoto, oltre 5 mila persone e sono nati 32 bambini: un inno alla vita e uno straordinario esempio di solidarietà. Le nostre squadre e la nostra colonna mobile hanno portato aiuti in Emilia Romagna e Toscana, alle popolazioni colpite dalle alluvioni, in Liguria, in Sicilia,  Sardegna e Calabria. In questo contesto non possiamo dimenticare il grande contributo offerto dalla Protezione civile, e dalle tante associazioni di volontariato, durante l’emergenza Covid. A tutti gli uomini e le donne che ci hanno aiutato ad affrontare la pandemia prima, e la campagna vaccinale poi, va il nostro ringraziamento e la nostra riconoscenza. Sono loro i più grandi ambasciatori del nostro Piemonte.

 

16.2 COSA FAREMO

Continueremo a valorizzare il lavoro delle nostre strutture di Protezione civile. Nei prossimi anni, anche grazie all’ottenimento della qualifica di Centro di formazione, continueremo ad investire sulle competenze tecniche dei nostri volontari, per migliorare la funzionalità delle nostre linee guida, e continuando a  investire sulla rete capillare dei nostri gruppi comunali, intercomunali e sui gruppi iscritti al  coordinamento regionale con bandi e finanziamenti specifici.

IL PIEMONTE PER L’EUROPA E IL MONDO

“Sempre più viviamo sotto il segno di Hermes, dio della porta, della soglia della città, ma anche dei crocevia, degli incroci”

Marc Augé

17.1 A CHE PUNTO SIAMO

Il Piemonte confermerà il suo essere regione leader nell’ambito europeo rafforzando la cooperazione nell’ambito della macroregione alpina Eusalp, promuovendo strategie macroregionali per incrementare la coesione, l’integrazione delle politiche settoriali e il coordinamento degli attori delle diverse istituzioni a livello transfrontaliero.

Si intende consolidare la posizione e la visibilità a livello europeo costruendo relazioni maggiormente strutturate e continuative con le istituzioni europee. In particolare sia attraverso le attività connesse al Comitato delle regioni come le recenti adesioni alle Alleanze su temi chiave come automotive e microelettronica (di cui la Regione assumerà la Presidenza nel 2025) sia sviluppando ulteriori ambiti di cooperazione sul modello del memorandum siglato con Clean Aviation favorendo la partecipazione delle aziende del territorio alle catene del valore europee.

Il Piemonte porrà a livello transregionale in Italia e in Europa il tema di come governare a livello di macro-area i rischi di calamità naturali e eventi inattesi, in modo da ridurne l’impatto e la necessità di individuare strumenti e politiche comuni nel settore dei trasporti, dell’ambiente e della prevenzione del dissesto idrogeologico. Inoltre lavorerà alla creazione di reti e piattaforme di coordinamento transfrontaliere per facilitare lo scambio di esperienze e lo sviluppo di politiche congiunte tra le regioni a livello di istituzioni, università, imprese e cittadini.

Oltre alle attività più consolidate export-oriented di Ceipiemonte, la società consortile compartecipata dal sistema camerale e dalla Regione Piemonte, in coerenza con quanto avviato nel 2023 si intende proseguire nella fase di rilancio sulle attività di valorizzazione del nostro territorio non solo verso possibili nuovi investimenti esteri diretti, ma anche di consolidamento verso le multinazionali che hanno scelto negli anni passati di insediarsi in Piemonte.

Contestualmente, si continuerà ad avere molta attenzione a programmi di sostegno del fenomeno del re-shoring, ossia la ricollocazione nei territori nazionali di attività produttive realizzate precedentemente in altri Paesi del mondo.

Entrambi questi interventi sono infatti strategici per raggiungere obiettivi ambiziosi in termini di attrattività.

 

17.2 COSA FAREMO

La Regione nel prossimo mandato tramite l’utilizzo di fondi FESR fornirà un supporto ai progetti di internazionalizzazione di sistema e di filiera, orientati a offrire servizi e percorsi di internazionalizzazione a piccole e medie imprese; affiancherà le imprese piemontesi nella partecipazione alle principali fiere internazionali;  fornirà assistenza, informazione e consulenza su aspetti legali, fiscali, doganali e normativi, formazione e assistenza linguistica per favorire l’internazionalizzazione delle nostre imprese.

Inoltre, supporterà programmi di scambio e stage lavorativo annuali, contribuendo alle spese di alloggio- con l’estero per i giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni. E promuoverà accordi di collaborazione con altre regioni e istituzioni europee per lo scambio di esperienze lavorative e buone pratiche.

Le pagine che avete letto sono insieme un bilancio delle cose fatte e un programma per il futuro.

Per il lavoro fatto fin qui dobbiamo ringraziare tutta la squadra della nostra coalizione: assessori e consiglieri regionali. Abbiamo attraversato momenti complicati, come la pandemia e due guerre, e l’abbiamo fatto grazie al lavoro e all’impegno di tutti.

Abbiamo collaborato con i nostri parlamentari e lavorato con tutti i governi in particolare con quello attuale di centrodestra guidato da Giorgia Meloni, che in questi anni ha dimostrato di essere attento alle richieste del Piemonte e impegnato con noi nella soluzione dei problemi.

Abbiamo avuto al nostro fianco la forza del nostro Piemonte, ovvero i suoi sindaci, che, prima ancora della propria appartenenza politica, hanno a cuore come noi il bene del nostro territorio e con loro abbiamo collaborato, e collaboreremo per raggiungere gli importante risultati che ci siamo posti.

Abbiamo potuto contare sulla macchina della Regione, un ente straordinario con persone di grande valore, che lavorano ogni giorno perché l’amministrazione sia sempre più semplice, efficace e vicina ai cittadini. In una parola perché sia sempre più “buona amministrazione”.

Ringraziamo chi ha lavorato al programma: i medici ed esperti del mondo sanitario che hanno messo a disposizione la propria esperienza e conoscenza del mondo sanitario per aiutarci ad avere una bussola in quello che per noi è a tutti gli effetti il primo degli obiettivi. Ringraziamo economisti, studiosi, tecnici e politici che hanno dato il proprio contributo per disegnare il Piemonte che vogliamo e che oggi proponiamo ai Piemontesi chiedendo loro la fiducia per continuare il lavoro che stiamo facendo.

Il programma, con cui abbiamo vinto le elezioni 5 anni fa, aveva l’orizzonte di dieci anni, e oggi siamo pronti, forti delle tante cose fatte, a iniziare la seconda parte di questo viaggio.

Abbiamo fatto tanto, ma tanto resta ancora da fare per il nostro Piemonte e vogliamo farlo insieme.

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